Ecofin, stop a finanziamenti e sussidi ai fossili



Quotidiano Energia - Nessuna scadenza precisa e il linguaggio felpato della diplomazia, ma il Consiglio Economia e Finanza Ue di oggi lo ha messo nero su bianco: l’Europa deve eliminare i sussidi e i finanziamenti alle attività dannose per il clima, in primis ai combustibili fossili. Nelle conclusioni del Consiglio sulla finanza climatica, i 28 ministri – presente per l’Italia Roberto Gualtieri – sottolineano che “l’attribuzione di un prezzo alla CO2 e l’eliminazione dei sussidi dannosi per l’ambiente ed economicamente inefficienti sono componenti fondamentali per spostare i flussi finanziari verso investimenti neutrali dal punto di vista climatico”. In tale contesto, l’Ecofin sostiene il phase-out di tali sussidi e “l’eliminazione dei finanziamenti pubblici e privati per progetti e asset ad alte emissioni e ambientalmente dannosi”, mettendo in luce “i benefici di imporre un prezzo alla CO2 e di attribuire centralità all’azione climatica nei bilanci nazionali e nei processi di pianificazione”. Il Consiglio invita inoltre le banche di sviluppo multilaterali, nazionali e regionali ad “allineare urgentemente i loro portafogli all’Accordo di Parigi” e a “eliminare i finanziamenti ai progetti per combustibili fossili, in particolare quelli solidi”, seppure "tenendo conto dei fabbisogni energetici – inclusa la sicurezza energetica – dei Paesi partner”. L’Ecofin non prende tuttavia posizione sulla spinosa questione dello stop ai finanziamenti ai fossili da parte della Bei a partire dal 2021, che stante le divisioni all’interno del Cda (costituito dai rappresentanti degli Stati Ue) la banca non è riuscita ancora ad approvare. “E’ benvenuta l’ambizione della Bei di aumentare il suo contributo all’azione climatica e alla sostenibilità ambientale”, si limita ad affermare il Consiglio. I 28 ministri hanno intanto adottato oggi in via definitiva i regolamenti sugli obblighi di trasparenza per le società finanziarie e sugli indici di riferimento (“benchmark”) che serviranno a misurare “l’impronta di carbonio” degli investimenti, che assieme a quello sul sistema di classificazione (“tassonomia”) delle attività economiche considerate ecosostenibili – ora in fase di trilogo – costituiscono la strategia per la finanza sostenibile presentata l’anno scorso dalla Commissione europea. I due regolamenti saranno firmati a Strasburgo nell’ultima settimana di novembre e pubblicati quindi nella G.U. Ue. L’Ecofin ha inoltre raggiunto un accordo sull’aggiornamento delle norme sulle accise (incluse quelle sui prodotti energetici e l’elettricità di cui alla direttiva 2003/96/CE), con l’obiettivo di “ridurre la burocrazia e i costi per i piccoli produttori e promuovere la concorrenza leale nel mercato unico”. La nuova direttiva sulle accise – che modifica la direttiva 2008/118/CE sul regime generale delle accise e il regolamento 389/2012 sui registri elettronici - sarà adottata dal Consiglio senza ulteriore dibattito una volta che tutti gli Stati membri avranno sciolto le rimanenti riserve. Senza ulteriore dibattito sarà presto adottata anche una direttiva per la semplificazione delle norme Iva applicabili alle piccole imprese. Le conclusioni dell’Ecofin, i regolamenti sugli obblighi di trasparenza e i benchmark e gli accordi sulle accise e sull’Iva sono disponibili in allegato.









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