Raffinazione Ue, al 2050 possibile taglio emissioni CO2 fino al 62%



Quotidiano Energia - La raffinazione europea è tecnicamente in grado di tagliare le sue emissioni di CO2, dirette e indirette, del 25% al 2030 e di una percentuale che può arrivare fino al 62% al 2050 (52% nello scenario medio). È quanto emerge dall’ultimo report messo a punto da Concawe, secondo cui in termini assoluti - su base annua - il settore può ridurre le emissioni di 33 milioni di tonnellate alla prima scadenza e di 65-78 mln ton alla seconda.  “La graduale decarbonizzazione dell’elettricità europea offrirà nuove opportunità per integrare nel sistema produttivo energia a basse emissioni”, nota lo studio, sottolineando poi la centralità delle “tecnologie per la cattura della CO2, sia per il successivo stoccaggio che per il riuso, che inseriranno sempre di più la raffinazione nell’economia circolare”. L’analisi rileva che non esiste una singola ricetta per tutte le raffinerie europee e sarà la ricerca il perno con cui identificare un ventaglio di soluzioni che possano adattarsi al meglio in tutti i contesti, promuovendo il ruolo della raffinazione per la lotta ai cambiamenti climatici. “Il grado in cui le diverse opzioni disponibili potranno essere sviluppate dipenderà da diversi fattori”, spiega Concawe, a partire “dalle condizioni di mercato, dai prezzi energetici e della CO2 e dal futuro contesto regolatorio”. Tutti fattori che “influenzeranno sui miglioramenti tecnologici e la fattibilità commerciale”. Guardando all’orizzonte 2030, per l’analisi “la gran parte” delle emissioni tagliate “arriverà dall’efficienza” e da una serie di miglioramenti delle attività, mentre “le fonti low carbon e il Ccs inizieranno ad avere un impatto significativo allungando lo sguardo verso il 2050”. Nel dettaglio, con la sola efficienza le emissioni potranno essere ridotte del 17% al 2030 e del 22% al 2050 rispetto ai livelli 2008. Quanto alla cattura della CO2, nel rapporto si parla della possibilità di confinare fino al 70% delle emissioni di un singolo impianto. “Questo studio descrive le opportunità per migliorare l’efficienza in termini di CO2 del sistema di raffinazione Ue”, precisa infine Concawe, “ma sono in fase di stesura altre analisi che esaminano il potenziale dell’integrazione di feedstock non di origine fossile con implicazioni sul futuro del settore al 2050”.









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