MAGRÉ. La ricerca di un alloggio in affitto per una famiglia originaria della Tunisia, ha rivelato a Magré una situazione, sicuramente sconosciuta a molti e sicuramente poso piacevole: un elevato numero di appartamenti sono sfitti ed esiste la volontà, da parte dei proprietari, di non cederli in locazione, men che meno agli stranieri. La famiglia in difficoltà è formata da un padre, a lungo disoccupato ma che ora è impegnato in un’azienda viticola e che risiede in Alto Adige da ben 35 anni, da una madre, residente da 8 anni e da tre bambini che frequentano la scuola elementare e che conoscono quindi bene l’italiano e il tedesco. Un nucleo familiare quindi che si è ambientato bene in paese e che si è anche integrato in quanto la madre ha frequentato dei corsi. Da qualche mese i cinque tunisini sono alla ricerca di un alloggio in paese; hanno avuto delle promesse ma poi mai mantenute. Sono anche intervenute delle signore che si dedicano al volontariato, prestandosi ad aiutare la famiglia e cercando pure loro una sistemazione dignitosa, ma sempre inutilmente. Non sono poi mancate le critiche all’amministrazione comunale che si sarebbe fatta in quattro per preparare un alloggio ad una famiglia di migranti di cinque persone che dovrebbe arrivare fra pochi giorni sulla base del progetto Sprar e non farebbe nulla per aiutare la famiglia tunisina da anni residente a Magré.

Certo, il problema degli alloggi sfitti è grave. Alcune di queste case vuote sono poco agibili, per altre basterebbe un piccolo piano di risanamento. Ma i fondi, anche quelli previsti dallo Stato, non sono mai abbastanza. Ristrutturare edifici antichi a Magré – lo si fa per esempio attualmente in via Karl Anrather, proprio nel centro storico – eviterebbe nuove costruzioni e la predisposizione di nuove zone edilizie con il conseguente risparmio di prezioso terreno agricolo.(b.t.)