Affido, si punta sul laboratorio dialogico

Laives. Grande successo, a Laives, per la Tavola rotonda sul tema «Accogliere come famiglia: percorsi e nuove azioni», dalla quale sono scaturite anche diverse proposte concrete. L’incontro tra...



Laives. Grande successo, a Laives, per la Tavola rotonda sul tema «Accogliere come famiglia: percorsi e nuove azioni», dalla quale sono scaturite anche diverse proposte concrete.

L’incontro tra esperti.

Il moderatore è stato il dottor Paolo Rebecchi presidente della Comunità Murialdo del Trentino Alto Adige. L’incontro è stato introdotto dal responsabile dell’Area residenzialità della Comunità Murialdo regionale Mosè Mora che ha portato i saluti inviati dell’assessora provinciale Waltraud Deeg e di Paolo Valente, direttore della Caritas. È intervenuta anche l’assessora alle politiche per la famiglia di Laives Claudia Furlani.

La proposta concreta.

È stato proposto un Laboratorio dialogico in cui le famiglie interessate potessero ricercare assieme le risposte ai nuovi bisogni che emergono dal vivere l’accoglienza familiare. «Ci piace pensare - spiega Andrea Tomasi - ad un’ accoglienza possibile, ad una speranza che si può costruire rendendola concreta con gesti e scelte quotidiane. Un laboratorio in cui, con l’aiuto di facilitatori esperti, potessero trovare il sostegno adeguato affinché l’esperienza dell’accoglienza potesse essere un’opportunità concreta di crescita per tutti i componenti del nucleo familiare.

Il metodo.

È quella del laboratorio dialogico tanto cara a Paulo Freire pedagogista internazionalmente riconosciuto, secondo cui l’esperienza di ognuno può diventare strumento per tutti. «L’incontrarci nella riflessività ha permesso al gruppo di riscoprire la bellezza dell'altro, degli incontri, dell'opportunità che la fragilità custodisce, di conoscere strumenti “professionali”, che possono accompagnare e sostenere nella fatica del quotidiano, nella frustrazione e solitudine in cui spesso ci si ritrova ma che si attenuano se sono condivise. Ciò che ha motivato questo percorso non sono stati sentimenti di rivendicazione ma di apertura al dialogo, la ricerca di buone prassi da trovare assieme e condividere poi con le istituzione e la rete dei servizi».

Il confronto tra operatori.

La Tavola Rotonda si è conclusa con una confronto tra i diversi stakeholders invitati: la dottoressa Petra Frei direttrice dell’Ufficio Provinciale per la tutela dei minori e l’inclusione sociale, la dottoressa Licia Manzardo e la dottoressa Serena Bergesio dirigenti dell’area minori dell’Azienda Servizio Sociali di Bolzano e le famiglie affidatarie ovviamente. Dal confronto esce chiara la necessità di istituire un tavolo permanente tra l’ente pubblico e il privato sociale per progettare e realizzare azioni sinergiche che possano rilanciare e sostenere adeguatamente l’accoglienza familiare sul nostro territorio. B.C.













Altre notizie

ospiti vip

Zidane, settimana di relax nel meranese

Il campione francese è ripartito dall’aeroporto di Bolzano, dove non si è sottratto ad una foto prima di salire su un jet privato (immagine da Instagram / Davide Montemerli)

Attualità