Api morte per i pesticidi, il Wwf: «Triste primato»

Egna/ora. L’Alto Adige ed in particolare le vallate periferiche e la Bassa Atesina - secondo i dati raccolti dal Wwf e diffusi da Luigi Mariotti - hanno il triste primato delle api morte a causa dei...



Egna/ora. L’Alto Adige ed in particolare le vallate periferiche e la Bassa Atesina - secondo i dati raccolti dal Wwf e diffusi da Luigi Mariotti - hanno il triste primato delle api morte a causa dei pesticidi. La fonte è più che accreditata, in quanto i rilievi sono stati fatti dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

«L’annuario dei dati ambientali Ispra anno 2018, relativo ai settori agricoltura e selvicoltura, riporta i dati delle morie di api dovute ai pesticidi nel periodo 2015 – 2017. Nella pubblicazione vengono messi in relazione i fenomeni di moria delle api registrate sul territorio nazionale con il rinvenimento di principi attivi di prodotti fitosanitari in matrici apistiche, confermati da laboratori di analisi preposti e riconosciuti dalla normativa».

Chiarito anche l’obiettivo dell’indagine.

«Lo scopo della raccolta dati è quello di individuare l’entità, su scala nazionale, con la quale i principi attivi dei prodotti fitosanitari sono associati a fenomeni di moria nelle api domestiche (Apis mellifera subsp.). Tali dati forniscono informazioni anche sulla diffusione della contaminazione ambientale da fitofarmaci».

Nel corso del 2017 sono state registrate 124 segnalazioni di mortalità o spopolamenti di alveari, delle quali 50 con presenza di principi attivi rinvenuti nelle api. Queste segnalazioni sono state suddivise per regione e mostrano la presenza dei differenti principi attivi rinvenuti dalle analisi su campioni di api morte.

«Nel 2017 la maggioranza dei casi osservati si evidenzia nella provincia autonoma di Bolzano (15), seguita da Valle d’Aosta (8) e Veneto (7). Infine, dall’analisi del trend annuale di morie, si evince che i mesi con maggior numero di casi sono aprile, maggio e giugno, coincidenti con le fioriture primaverili. In questi periodi, nei quali è vietato effettuare trattamenti fitosanitari, le api svolgono un intensa attività di bottinamento che le rende maggiormente vulnerabili alla presenza di inquinanti diffusi nell’ambiente, in particolare i fitosanitari nelle aree agricole dopo i trattamenti».

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