Appiano, il vicesindaco: «Lascio il Pd» 

Cleva: «Commessi gravi errori, formalizzerò l’addio entro 6 mesi. Nel 2020 punto a far parte di una civica territoriale»


di Massimiliano Bona


APPIANO. Chi conosce bene Massimo Cleva, vicesindaco italiano al secondo mandato in giunta, sapeva che questo momento prima o poi sarebbe arrivato. Entro sei mesi lascerà il Partito Democratico.

Dobbiamo, dunque, considerare finita la sua esperienza nei democratici?

«Assolutamente sì. Non ho formalizzato questa scelta prima delle elezioni provinciali perché sarebbe stato dannoso e inopportuno per il partito ma ormai mi ero allontanato da tempo».

Da quanti anni non partecipava più alle assemblee provinciali?

«Più o meno due anni».

Le hanno chiesto di entrare nella lista per le provinciali?

«Sì, ma ho declinato l’invito».

Ritiene che il Pd si sia distrutto con le sue mani?

«Certo che sì. Ha fatto scelte sbagliate sia su diversi temi chiave che sulla testa di lista».

Su che temi non si è trovato d’accordo?

«Beh, sui migranti, ad esempio, abbiamo scelto di non intervenire affatto lasciando campo libero alle forze populiste. Non bisogna necessariamente scendere sullo stesso piano degli avversari ma non si può nemmeno decidere di far finta di nulla e tacere».

Ha condiviso la scelta di coinvolgere le civiche meranesi?

«Servivano voti e si è deciso di bussare alla porta di Casolari e Balzarini. Sono convinto, perlatro, che questi ultimi avrebbero ottenuto molto di più candidandosi nella lista di Bizzo. Hanno raccolto 750 preferenze e con quei voti “Noi per l’Alto Adige” avrebbe fatto un consigliere provinciale con i resti. E a quel punto la Svp, in provincia, avrebbe potuto fare a meno della Lega».

Nel 2020 intende ricandidarsi?

«Sì, l’ intenzione c’è ma con una lista civica territoriale degli amministratori della Bassa Atesina e dell’Oltradige. La collaborazione ha funzionato bene a livello comprensoriale e ci sono i presupposti per fare qualcosa di importante anche alle comunali. Abbiamo dimostrato, in concreto, di saper amministrare».

Vi siete incontrati anche con la Civica di Salorno?

«Ma non solo, stiamo ragionando ad ampio raggio».

Ma il progetto sarà quello di Bizzo?

«Non lo so ancora. Di sicuro si tratterà di una Civica territoriale che cercherà di unire e non di dividere».

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