C’è l’indagine per omicidio colposo 

Dopo lo schianto, il rogo. Nel luogo dell’impatto una scritta lo commemora


di Bruno Tonidandel


CORTINA. Sull’incidente di venerdì sera la Procura ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo. Intanto gli amici di Julian Terzer, 14 anni di Niclara di Cortaccia, l’hanno ricordato con una scritta sull’asfalto all’indomani della tragica fine del ragazzo sul rettilineo della provinciale “Del Vino”, poco a sud dell’abitato di Cortina. La scritta, proprio dove è avvenuto l’impatto fatale del suo motorino con un’automobile, dice : “Pfiati Jambo, immer unter uns” (“Ciao Jambo, sempre con noi”). E c’è la data, in numeri romani: 16 marzo 2018.

Un impatto terrificante quello di venerdì sera, qualche minuto dopo le 19, fra il ciclomotore, un Malaguti, del ragazzo e la Golf guidata da un uomo di Magré ma residente a Salorno. Uno scontro frontale di una violenza inaudita che ha sbalzato il corpo del quattordicenne oltre la siepe che delimita la strada e oltre la rete di protezione della vicina autostrada del Brennero che scorre parallela alla Provinciale. Addirittura il ciclomotore si è incastrato sotto il telaio dell’auto, andata poi a fuoco, invisibile quindi ai primi soccorritori.

La dinamica dell’incidente non è risultata subito chiara. Poi, con pazienza i carabinieri del Radiomobile della compagnia di Egna sono riusciti a fare chiarezza. L’autovettura, guidata da un uomo di Magré residente a Salorno, era diretta verso sud. Aveva lasciato da poco Cortina, aveva superato il sottopasso della ferrovia e svoltato a destra per immettersi sul lungo rettifilo di oltre un chilometro. Qui la Golf ha raggiunto una vettura con targa straniera e l’ha sorpassata. Compiuta però la manovra, il guidatore si è trovato di fronte il Malaguti del giovane di Niclara che non ha potuto evitare.

L’impatto terribile ha scaraventato Julian Terzer al di là della siepe e della rete di protezione dell’autostrada dove ha picchiato con la testa (aveva il casco) contro una pietra.

Il giovane è deceduto sul colpo. I sanitari della Croce bianca di Salorno hanno fatto l’impossibile per rianimare Julian ma tutto è stato inutile. Sembra che il guidatore della Golf, dopo essersi ripreso dallo shock, abbia detto di non aver notato il sopraggiungere del ciclomotore “in quanto munito di un fanale con luce fioca”. L’uomo è stato sottoposto ad alcoltest risultato negativo.

“Jambo”, così veniva chiamato dagli amici, era un ragazzo vivace, pieno di iniziative: faceva ritorno da Salorno, era diretto a casa a Niclara in compagnia di un amico su un altro ciclomotore. Questo ragazzo precedeva l’amico di una cinquantina di metri e non si è accorto dell’incidente. Giunto al curvone sinistrorso, al termine del rettifilo, visto che il compagno non arrivava, ha fatto dietro front ed è tornato verso Salorno. Poco dopo si è trovato davanti alla Golf in fiamme e invano ha cercato nel buio l’amico ormai morto.

Il primo allarme è stato dato da Manfred Mayr, sindaco di Cortina, che, tornando a casa dalla campagna, aveva notato i bagliori dell’incendio della macchina. “Una scena allucinante – ha detto – sono ancora sotto shock”. Ha avvertito il fratello Alois, funzionario dei vigili del fuoco permanenti di Bolzano, che a sua volta ha allertato i pompieri di Salorno credendo che l’incidente fosse accaduto in autostrada. I pompieri di questo paese, per coincidenza, erano riuniti per l’assemblea annuale. Hanno smesso la divisa ufficiale per quella di intervento e sono accorsi spegnendo l’incendio e recuperando la salma del ragazzo. Il maresciallo dei carabinieri di Cortaccia Luca Reale ha avvertito la famiglia del ragazzo.













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