Caldaro, l’Apt dà l’esempio Cartelli anche in italiano 

Lungo i sentieri attorno al lago compaiono la Valle della primavera e Castelchiaro L’unica voce fuori dal coro quella degli Schützen: «Superato perfino Tolomei»


di Massimiliano Bona


CALDARO. L’associazione turistica di Caldaro ha deciso di dare l’esempio e di installare cartelli (finalmente) bilingui. Ecco che, per la prima volta, accanto ai toponimi «Leuchtenburg» e «Frühlingstal» è comparsa la traduzione (corretta) in italiano: «Rovine di Castelchiaro» e «Valle della Primavera». Per capire come stiano cambiando i tempi – ma anche come sia necessario vincere forti resistenze – è sufficiente notare che i due cartelli più vecchi sono rimasti solo in tedesco: «Zum Kalterer See» (al lago di Caldaro) ma anche «Die Landschaft dem Wanderer, die Ernte dem Bauer!» (il paesaggio agli escursionisti e il raccolto ai contadini ndr). Tra l’altro proprio l’Apt di Caldaro aveva già iniziato questo percorso virtuoso un paio di anni fa ma in quell’occasione le buone intenzioni furono «macchiate» da una traduzione infelice (Circuito al lago di Caldaro). La novità dei cartelli bilingui è piaciuta subito agli altoatesini di lingua italiana ma anche ai tantissimi turisti che ogni giorno arrivano dalla vicina provincia di Trento. L’unica voce fuori dal coro – in un periodo in cui gli estremisti hanno cercato di truccare con decine di adesivi provocatori e anti-italiani le cartine delle Pro Loco di tutta la provincia – è quella degli Schützen, secondo i quali Caldaro avrebbe superato persino Tolomei. «Dove non è arrivato neppure Tolomei c’è chi ha cercato di andare oltre. La nota Frühlingstal, che dovrebbe essere chiamata correttamente Fabion Tal, è diventata Valle Primavera».

Peccato per i cappelli piumati che almeno tre generazioni di italiani chiamino quella valle proprio «Primavera», da Monticolo a Caldaro. E lo stesso vale per Castelchiaro.

L’auspicio a questo punto è che anche l’Avs, come promesso in occasione della recente assemblea provinciale a Lana dal suo presidente Georg Simeoni, sostituisca tutti i vecchi cartelli di montagna monolingui con una segnaletica bilingue. Un’indicazione importante da questo punto di vista dovrebbe venire anche dalla Svp che troppo spesso rinvia a data da destinarsi o cerca di bypassare il Consiglio con blitz inopportuni nella commissione dei sei. L’esempio resta, dunque, l’Apt di Caldaro. Che ha fatto un passo importante e distensivo verso la pacifica convivenza.

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