Chiusa dai vigili urbani la trattoria Schenk 

L’imprenditrice che lo gestiva: «Ho sporto denuncia e il Comune mi ha dato 900 euro di multa»


di Luca Masiello


SALORNO. Si sente mobbizzata e vittima di un abuso di potere, Priska Schenk, l’imprenditrice che da tre anni gestisce il “Gasthaus Schenk”, il ristorante di Frangarto al centro di una querelle che la vede oggi costretta a tenere le serrande abbassate. Il ristorante è stato chiuso, i tre dipendenti sono a casa e all’imprenditrice è arrivata una multa da 900 euro per non aver rispettato l’ordinanza intimatale dal Comune: «Tutto ciò perché un paio di vicini mi hanno dichiarato guerra: persone che negli ultimi tempi mi hanno fatto vivere nel terrore controllando ogni mio passo sperando di cogliermi in fallo, e che hanno avuto la meglio rivolgendosi ad un Comune che ha commesso un vero e proprio atto di forza per fare in modo che me ne andassi».

Al centro della questione i presunti schiamazzi che proverrebbero dal ristorante nelle ore serali e il non aver rispettato gli orari di chiusura del locale: «Tutte falsità alle quali però le autorità hanno creduto – si difende – non ho mai ricevuto una lamentela per gli schiamazzi, e in questi tre anni ho preso solo due multe per aver sforato di soli dieci minuti il limite delle 21. È tutto documentato, come documentate sono le 300 firme dei residenti che dichiarano di non aver mai sentito rumori molesti uscire dalle porte del mio locale, e le 500 firme degli abitanti di tutta la zona che chiedevano prolungare l’orario di apertura fino alle fino alle 23».

Eppure martedì scorso all’ora di pranzo gli agenti della polizia locale sono entrati nel locale e le hanno comunicato che il ristorante doveva venire chiuso. Un intervento annunciato via Pec il giorno precedente. «Ho subito chiamato il mio avvocato, che ha dichiarato illegittima l’ordinanza – spiega – e in tutta risposta dopo tre giorni mi è arrivata una multa da 900 euro». Ora il locale è chiuso, ma l’imprenditrice non si dà certo per vinta: «Ho già sporto denuncia per mobbing – spiega – e non intendo accettare questo abuso di potere da parte del Comune. È un peccato: ero arrivata a Frangarto con tutte le buone intenzioni, la maggior parte dei cittadini mi ha accolto bene sin da subito, ma evidentemente c’è qualcosa che non va. Spero di riuscire a fare luce su quelli che ritengo siano comportamenti irregolari».

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