Da bottega a industria, il boom nel nome del legno 

La falegnameria Walter. Nel 1955 a Magrè Meinrad si staccò dalla famiglia aprendo l’attività Lo stabilimento con 15 dipendenti è passato ora ai nipoti Matthias, Manuel e Philipp


Bruno Tonidandel


Magrè. Nel 1955 Meinrad Walter si staccò dalla famiglia che risiedeva a Magré a pochi passi dalla Piazza Santa Geltrude, aprendo una bottega di falegnameria poco distante da casa lungo la Strada del Vino nei pressi del cimitero. A quel tempo si lavorava per lo più con piccole riparazioni, si costruiva qualche finestra, si aggiustavano delle porte. Quarant’anni più tardi nello stabilimento, sempre di falegnameria, sorto a Roverè della Luna, dai nipoti di Meinrad, si sfornano ogni anno un migliaio di finestre e 700 porte. Sono degli infissi particolari realizzati impiegando legno ed alluminio, bandendo assolutamente la plastica. L’azienda va a gonfie vele, tanto che l’altro sabato alla presenza dei dipendenti, dei fornitori e dei clienti, è stato inaugurato l’ampliamento della falegnameria con un’ampia sala esposizione di 100 metri quadrati. Non solo: è stato ufficializzato il passaggio dell’azienda ai tre giovani nipoti con età che va dai 25 ai 35 anni, Matthias, Manuel e Philipp, in pratica la terza generazione Walter, introducendo il nuovo logo costituito da due lettere maiuscole stilizzate, una W e una M con la scritta del fondatore Walter Meinrad, dove però Walter è il cognome.

Questa storia di management familiare ha dell’incredibile. Vale la pena raccontarla. Inizia, come accennato sopra, negli anni Cinquanta, quando appunto Meinrad Walter apre a Magré una piccola bottega di falegname. Vi lavora per 24 anni e nel 1979, papà Meinrad riesce a convincere i figli Guenther, Kurt ed Erwin di ampliare l’azienda. Va alla ricerca del terreno ma a Magrè riscontra delle difficoltà ed approda così al vicino paese di Roverè della Luna, ma su territorio della provincia di Trento. Meinrad con i figli si specializza in serramenti e infissi e le richieste fioccano copiose tanto che, nel 1985 si decide di insediarsi anche a Cortina differenziando la produzione: qui si realizzano porte, nel paese trentino finestre. L’azienda amplia la produzione e i clienti aumentano anche perché gli infissi Walter sono apprezzati sempre più, per la cura nei dettagli ma soprattutto perché per il montaggio ci pensano i tecnici della ditta stessa, tecnici poi che non abbandonano la clientela a lavoro ultimato perché sono pronti ad intervenire per qualsiasi esigenza. Un’altra particolarità è che la ditta di Roveré della Luna riesce a soddisfare il cliente anche con materiale personalizzato. Ma dove vanno a finire le porte e le finestre marchiate Walter? Non fanno molta strada; i clienti infatti provengono da un’area che si protrae dal Lago di Garda al Brennero. L’ultimo capitolo della saga Walter è stato scritto l’altra settimana, con l’inaugurazione dell’ampliamento di 600 metri quadri dello stabilimento di Roveré della Luna con l’acquisto di nuovi macchinari automatizzati e che ha portato anche alla riunificazione nella sede trentina della produzione delle porte di Cortina. È toccato a Manuel Walter il compito di ringraziare soprattutto il papà e gli zii per la fiducia accordata ai tre nipoti, i progettisti e i tecnici dell’ampliamento per il lavoro durato 8 mesi. Non è mancato poi di rivolgere un caloroso grazie anche ai 15 collaboratori per il loro impegno e fedeltà e al sindaco di Roveré della Luna Luca Ferrari, presente alla festa accanto al primo cittadino di Cortina Manfred Mayr. Quindi il parroco di Pochi Reinhard Lazzeri ha benedetto lo stabilimento. E’ seguita la festa con brindisi a volontà fino a notte inoltrata. Un unico rammarico: mancava il fondatore Meinrad, scomparso nel 2003. Sarebbe stato fiero della sua schiera di figli e nipoti.















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