Estate troppo calda, soffre la raccolta di mele 

In Bassa Atesina problemi un po’ per tutte le varietà, dalle Golden alle Stark Dibiasi del Consorzio Roen: «Abbiamo bisogno di notti fresche, se non fredde»


di Bruno Tonidandel


BASSA ATESINA. C’è grande fermento fra i frutteti: siamo nel pieno della raccolta delle mele e quest’anno sembra non vada troppo bene. Le elevate temperature estive con quasi 2 mesi senza piogge non hanno fatto bene al frutto alla base dell’economia non solo della Bassa Atesina ma dell’intero Alto Adige.

Helmuth Dibiasi, capo magazziniere del Consorzio Roen nato da poco dalla fusione fra Eofrut di Termeno e Egma di Caldaro, fra il controllo di un contenitore in plastica che trasborda di Golden Delicious, una telefonata al responsabile delle celle ad atmosfera controllata Philipp Pomella e uno sguardo al computer, è perentorio: “Arrivano in continuazione carichi di mele Golden, Stark, Kanzi, Rubens e Granny ma non siamo molto soddisfatti: le Golden presentano il fenomeno della rugginosità e sono colpite dalla petecchia, le Stark e le Rubens hanno poco colore e le Granny sono bruciate dal sole. Non so come andrà questa stagione, ma sono pessimista. Siamo entrati da poco nell’autunno e sembra ancora estate – dice Dibiasi - abbiamo bisogno di notti fresche se non fredde e temperature giornaliere che non si devono avvicinare ai 29 gradi. Con queste condizioni le mele cuociono sugli alberi”.

La raccolta 2018 era iniziata qualche giorno prima di Ferragosto, in anticipo rispetto agli anni passati, con lo stacco delle Gala, la varietà che sta soppiantando la Golden e che ora è in testa alla classifica delle mele più diffuse in Alto Adige. Le prime partite conferite non erano belle perché, appunto per il caldo, il frutto non presentava colore rosso come richiesto dal mercato. Con il secondo e terzo stacco è andata meglio, però ci si è accorti della scarsa propensione alla conservabilità. Insomma, dopo pochi giorni la polpa non era croccante, ma tendeva al farinoso. Finite le Gala, il frutticoltore si è buttato su Golden e Stark. Ma anche qui sono sorti problemi. Le mele gialle hanno cerchi o aloni di ruggine, un difetto che indirizza il frutto all’industria. Molte Golden poi sono colpite dalla petecchia. Le Stark invece, graditissime al mercato italiano, anziché presentare un bel colore rosso fuoco, appaiono di una tinta che si avvicina a quella del mattone, quindi fuori mercato.

In Bassa Atesina si raccolgono le Golden, mentre per le Stark si sta operando il secondo passaggio. Da qualche giorno, in anticipo rispetto al passato, è stato dato il via anche alle Granny, molte delle quali, specie quelle che crescono in frutteti privi di reti antigrandine, sono colpite dal sole con vistose bruciature. Ma i difetti maggiori si evidenziano nelle mele di colore rosso. “Ogni anno – chiude Dibiasi – è peggio. I cloni rossi soffrono le alte temperature estive e pensare che nel rinnovo degli impianti si è preferito sostituire le Golden con varietà rosse”.















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Valeria Frangipane

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