EGNA. Sta riscuotendo un notevole successo, in termini di presenze, la mostra di Walter Blaas e Werner Wallnöfer organizzata dal Kunstforum della Bassa Atesina. Le opere si potranno ammirare fino al prossimo 10 novembre. I due artisti avevano progettato l’esposizione insieme. Purtroppo, però, l’esito non è stato quello sperato. Nel marzo dello scorso anno Werner Wallnöfer, artista ed insegnante presso il liceo scientifico di Merano, è scomparso improvvisamente. Dal 2001 entrambi gli artisti, lo scultore Walter Blaas ed il pittore Werner Wallnöfer, hanno lavorato in duo a progetti comuni ed hanno elaborato, attraverso la fotografia, una forma di comunicazione collettiva. Lo sguardo all’insolito, permeato di infantile curiosità, la capacità di sperimentare con i materiali più svariati e la disinvoltura nelle forme espressive ha da sempre caratterizzato il loro approccio artistico. Negli spazi del Kunstforum Unterland sono esposte numerose opere, che spaziano dalla pittura all’installazione. Sono presenti anche lavori progettati ed eseguiti a quattro mani, come le sequenze video nate durante un simposio, che documentano le azioni della performance attraverso un gavitello blu, ma anche opere individuali degli artisti che, in un contesto più ampio, trovano punti di affinità. Le opere di Walter Blaas e Werner Wallnöfer sono, per molteplici aspetti, pervase di ambiguità, spiritose e sempre dotate di una sana dose di autoironia e metafore equivoche. Entrambi erano perennemente alla ricerca di ciò che sta celato dietro le cose e sotto la superficie. Il sottile, il sottotraccia, il poco appariscente li ha sempre irresistibilmente attratti. Nonostante l’ironia e la vena comica, nel loro agire creativo il confronto con la propria esistenza è sempre stato una costante della massima importanza.

In occasione della mostra, colleghi e amici dei due artisti sono stati invitati a partecipare con un contributo del tutto personale e come tale unico: hanno creato delle opere d’arte partendo dalle piastrelle appositamente predisposte da Werner Wallnöfer per l'esposizione di Egna.

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