«Il nuovo accordo? Zero vantaggi per le commesse» 

Parla Giusi Danza, dipendente da oltre 20 anni di Lidl «Oggi sciopero ma chi non ha il posto fisso sarà in corsia»


di Massimiliano Bona


LAIVES/BOLZANO/BRONZOLO. Giusi Danza ha 43 anni e da oltre 20 fa la commessa da «Lidl», catena che si è ritagliata uno spazio importante anche in Bassa Atesina (a Bronzolo). Parla perché è la delegata sindacale e fa il punto sul nuovo integrativo. Che non piace (quasi) a nessuno.

Oggi è pronta a scioperare?

«Sì, certo. È giunta l’ora di dare un segnale importante all’azienda che ha peggiorato in modo sostanziale la nostra situazione».

Il nodo è la flessibilità «spinta» imposta anche ai lavoratori part-time?

«Sì, certo. Questo è il problema principale ma non l’unico. Se una lavoratrice ha deciso di firmare un contratto part-time significa che mira a conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari. Da marzo scorso, per molti, non è più possibile».

Perché?

«Riceviamo l’orario settimanale solo il sabato per il lunedì e non possiamo nemmeno scegliere le domeniche in cui lavorare. Basta che un collega si ammali o abbia un permesso per sconvolgere i piani agli altri».

E le commesse sono tutte d’accordo?

«Molte non sono nemmeno nelle condizioni di protestare. Hanno contratti a termine e si devono adeguare».

Con il nuovo accordo integrativo lei ha aumentato le ore?

«Sì, sono passata da 25 a 30 per i mesi in cui all’azienda serve ma c’è un risvolto economico negativo, sempre per i lavoratori».

Quale?

«Che le ore supplementari con il vecchio accordo venivano pagate a parte mentre ora ci sono solo riposi compensativi e in giornate che ai lavoratori interessano poco o nulla».

Il clima in aziendale è peggiorato negli ultimi 20 anni?

«L’azienda è solida e noi ci sentiamo tranquilli anche per il lungo periodo. Il problema è che pretende la massima flessibilità, anche da chi ha il part-time, spesso anche la domenica, senza offrire nulla in cambio».

Ma lavorando nei festivi quanto vi resta in tasca?

«Circa 50 euro in più. E parlo di Pasqua».

Perché Cisl e Uil hanno siglato l’accordo?

«Dovete chiederlo a loro. Con quest’intesa dobbiamo solo dare di più senza ricevere nulla come contropartita. É ora di alzare la testa: la Filcams lo sta facendo. È da sola, è vero, ma ha un peso specifico maggiore degli altri. Credo in questa battaglia ma capisco le commesse che studiano e lavorano e non sono nelle condizioni di incrociare le braccia».

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