Il ponte sull’Adige di Egna ricostruito entro tre anni 

L’ingegnere della Provincia: «Il progetto è già stato appaltato all’Autobrennero» Costi stimati in 13 milioni di euro. Oggi ruggine e degrado allarmano i residenti


di Sara Martinello


EGNA. Entro il 2021 il vecchio ponte sull’Adige, il collegamento tra il centro di Egna e la stazione ferroviaria e poi Termeno, sarà demolito e ricostruito. Le preoccupazioni per le sue condizioni sono fondate, e sono anche maggiori in queste settimane di grande attenzione sullo stato delle infrastrutture.

Ringhiere sbilenche e arrugginite, una riparazione fatta alla bell’e meglio col filo di ferro, il rivestimento dei piloni eroso dall’acqua del fiume, coi tondini dell’armatura ormai in vista. La ruggine è un po’ ovunque, anche nei meccanismi che dovrebbero restituire a Egna un ponte in condizioni dignitose: lo dicono i residenti, i lavoratori della zona, i pendolari. All’allarme si aggiunge lo scorno di aver visto costruire ponti a Salorno e a Vadena, mentre – dicono i residenti – per Egna non si è fatto niente.

Il progetto per abbattere il ponte e costruirne uno nuovo c’è, ed è già esecutivo. Lo conferma l’ingegner Umberto Simone, coordinatore del servizio ponti della Provincia durante la fase progettuale e ora direttore dell’ufficio tecnico strade del nord-est dell’Alto Adige. «Il ponte sull’Adige e la sua prosecuzione come cavalcavia sull’autostrada sono destinati a demolizione e ricostruzione. Un tempo la struttura apparteneva al Comune di Egna, cui ne spettava anche la manutenzione. Il problema è che il ponte non rispetta il franco idraulico, cioè la quantità di acqua che può scorrerci sotto. E vista l’importanza stradale della struttura, attraverso una delibera di giunta ne è stato stabilito l’interesse provinciale, la competenza della Provincia sul suo risanamento».

Ma al ponte segue un cavalcavia: il progetto prevede un unico appalto per il rifacimento dell’intera infrastruttura, fatto che ha reso necessario istituire una convenzione tra la Provincia e l’Autobrennero. «L’esecuzione dei lavori spetterà all’A22, per via dell’interferenza sul traffico autostradale – prosegue Simone –, e i costi saranno ripartiti tra Provincia e A22 nella proporzione del 60% e del 40%. La stima dei costi complessivi si aggira sui 13 milioni di euro, comprese Iva e spese accessorie, mentre la base d’appalto è di 9 milioni. Ora una commissione tecnica valuterà le offerte delle imprese. Ma saranno valutazioni qualitative, non una scelta al ribasso». Insomma, residenti e lavoratori possono dormire sonni un po’ più tranquilli: l’ingegner Simone fa sapere che i lavori dovrebbero durare circa due anni, e che quindi entro il 2021 il centro e la stazione di Egna saranno collegati da un nuovo ponte.

Resta un ultimo dubbio, la questione delle strutture di Vadena e di Salorno. I residenti di Egna l’avevano presa come un segnale di disattenzione, come se il ponte fosse stato tralasciato nell’agenda delle opere da rimettere in sesto. Un fattore ritardante sarebbe stato il rinnovo della convenzione dell’Autobrennero, che avrebbe portato via del tempo a quella per la ricostruzione di ponte e cavalcavia. «Gli altri ponti sono stati sistemati prima perché non avevano a che fare con l’A22», conclude Simone. Nessuna dimenticanza, nessuna “preferenza” per altri paesi, quindi: solo un po’ di ruggine.













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