In cammino verso Roma per incontrare il Papa 

I ragazzi sono partiti da Brennero e ieri si sono fermati in Bassa Atesina Muser: «Dovete avere coraggio e imparare a far parlare il cuore»


di Massimiliano Bona


SALORNO. Hanno fatto tappa, ieri, a Salorno i ragazzi altoatesini – partiti da Brennero – che il prossimo fine settimana incontreranno Papa Francesco a Roma nell’ambito dell’iniziativa «Giovani in cammino». I teenager della Diocesi che hanno aderito con entusiasmo al pellegrinaggio hanno già avuto modo di incontrare il vescovo Ivo Muser in un faccia a faccia nel quale hanno già trovato parte delle risposte che cercavano. Ieri, a Salorno, sono stati accolti calorosamente per l’ultima tappa altoatesina del viaggio.

Prima di incontrare a Roma il Pontefice, i giovani altoatesini percorreranno - prevalentemente a piedi - l’ultima parte della Via Romea Germanica: il pellegrinaggio «Odos, la strada si apre camminando» li sta portando fino alla capitale assieme al vescovo Ivo Muser che li sta supportando, passo dopo passo.

E proprio l’incontro con il presule è stato al centro della tappa intermedia del cammino. All’oratorio Don Bosco la sessantina di partecipanti ha dialogato con monsignor Muser sul pellegrinaggio e sulle questioni che più stanno a cuore ai giovani.

«È una bellissima occasione per stare con voi», ha esordito il vescovo ricordando che il pellegrinaggio «non è solo una camminata, ma deve avere una meta. Il pellegrinaggio accomuna tutte le religioni, è un cammino che simboleggia la nostra vita».

Un altro concetto sottolineato dal vescovo parlando con i ragazzi è stato quello di comunità:

«Abbiamo bisogno di una meta ma anche di una comunità, non dobbiamo mai essere in cammino da soli. E questo è anche il significato dell’incontro che avremo a Roma con il Papa».

Muser ha ricordato che il pellegrinaggio consente di apprezzare il silenzio, «che ci rende attenti e sensibili. Viviamo in un mondo pieno di rumore, con una notizia dopo l’altra, per questo è importante trovare il tempo di fermarsi a riflettere, ascoltare, dialogare».

La stessa filosofia portata avanti da scout e altre associazioni legate alla Chiesa che da alcuni anni stimolano l’aggregazione tra ragazzi cercando di ridurre al minimo anche l’uso dei telefoni cellulari. Nell’incontro tra il vescovo e i giovani si è parlato tra l’altro anche di battesimo e cresima, della società attuale, delle occasioni di incontro per i ragazzi. Il vescovo li ha esortati «ad avere coraggio e a lasciar parlare il cuore».

Il pellegrinaggio è curato da Pastorale giovanile diocesana, Azione Cattolica e Südtirols Katholische Jugend. Un pellegrinaggio interetnico tra ragazzi provenienti da mondi ed esperienze diversissime, ma accomunati dal desiderio di incontrare Papa Francesco. La parte più lunga del tragitto sarà ovviamente in pullman ma in questi giorni di cammino è stato possibile consolidare legami e amicizie. Per arrivare ancora più pronti davanti al Pontefice.

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