Indumenti usati, il centro di Egna chiude dopo un anno 

Era l’unico in provincia, operativo dall’aprile 2017 La coop: «Mercato instabile». Occupava 25 persone


di Massimiliano Bona


EGNA. È durata poco più di un anno l’esperienza del primo centro di smistamento di abiti usati in ambito provinciale. Revitatex occupava 25 persone, la maggior parte con contratto di lavoro a termine, una quindicina delle quali socialmente svantaggiate. Per queste ultime si stanno studiando soluzioni alternative sempre all’interno della cooperativa, che continuerà la sua attività. All’origine della chiusura ci sono le fluttuazioni del mercato, in un settore particolarmente instabile, come hanno sottolineato ieri in una nota i responsabili. Il progetto, sostenuto anche dalla Provincia, era particolarmente ambizioso e prevedeva di aumentare il quantitativo di abiti usati trattati da 500 a 2 mila tonnellate entro il 2019. Purtroppo, conti alla mano, l’attività non si è rivelata sufficientemente redditizia ed i responsabili hanno preferito chiudere prima che fosse troppo tardi. «Il centro di smistamento Revitatex di Egna - confermano i responsabili della cooperativa sociale - cesserà le sue attività a settembre. Dopo la prima fase pilota è emerso purtroppo come il mercato sia soggetto a grandi fluttuazioni, rendendo tutto molto più difficile del previsto. La chiusura del centro di smistamento non incide in alcun modo sulle altre attività di Renovas, cooperativa che porta avanti da anni diversi e importanti progetti per l’integrazione delle persone svantaggiate nel mondo del lavoro».

Il centro di smistamento Revitatex è stato aperto da Renovas nella primavera dello scorso anno con l’obiettivo di smistare direttamente in loco gli indumenti usati raccolti principalmente in Alto Adige e creare così posti di lavoro per persone svantaggiate.

«Purtroppo le difficili condizioni del mercato ci costringono a interrompere prematuramente il progetto», spiega rammaricato Kerer.

Una scelta obbligata, presa da Renovas per tutelare innanzitutto le sue altre attività in campo sociale.

«Attraverso il Landhaus Bar di Bolzano, la gastronomia di Castel Rechtental a Termeno e altre attività a Vipiteno e in val Pusteria sosteniamo importanti progetti per l’integrazione lavorativa», continua Kerer. «Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto il progetto, dai Comuni alla Provincia».

Per quanto riguarda le persone attualmente occupate nel centro Revitatex, la maggior parte dei loro contratti scade tra qualche mese o è già scaduta.

«Anche in questo caso stiamo cercando di trovare per loro soluzioni adeguate», afferma Kerer. Da nove anni la cooperativa sociale Renovas sostiene persone con disabilità e in situazioni di vita difficili, aiutandole a inserirsi nel mondo del lavoro attraverso vari progetti di integrazione lavorativa. «Continueremo a lavorare su questa strada».

La chiusura di Revitatex, invece, non avrà alcuna conseguenza sulla raccolta dei vestiti usati. Gli indumenti potranno continuare ad essere messi nei cassonetti di raccolta o consegnati alla Caritas in occasione della giornata della grande raccolta degli indumenti usati che si terrà a novembre.

Nel centro, a partire dalla primavera del 2017, venivano smistati vestiti, scarpe, biancheria e borse che la popolazione altoatesina dona alla Caritas. Per molti lavoratori «espulsi» o ai margini del mercato del lavoro si trattava, oggettivamente, di un’opportunità preziosa di reinserimento. Peccato che le logiche del mercato, in questo caso, siano state davvero impietose.

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