Marcia contro i pesticidi, le richieste alla giunta provinciale

Caldaro. Fanno discutere molto, in questi giorni, le richieste delle associaizoni ambientaliste che parteciperanno questo fine settimane alle marce per lo «Stop ai pesticidi». Chi fa agricoltura...



Caldaro. Fanno discutere molto, in questi giorni, le richieste delle associaizoni ambientaliste che parteciperanno questo fine settimane alle marce per lo «Stop ai pesticidi». Chi fa agricoltura convenzionale contesta i dati Ispra, bollandoli come «assolutamente esagerati». L’appuntamento, a Caldaro, è per domenica mattina alle 10.

Lunga, come detto, la lista delle richieste alla giunta provinciale altoatesina.

«Ai nostri rappresentanti politici locali chiediamo di incentivare economicamente le produzioni agricole biologiche e biodinamiche che rispettano la biodiversità e le tipicità tradizionali locali; di riconsiderare l'assegnazione delle sovvenzioni sulla base di criteri ambientali ben definiti; di promuovere e finanziare l'agricoltura solidale, mercati contadini, consigli nutrizionali, il ripristino di centri di distribuzione locali, ovvero ogni iniziativa atta ad avvicinare i produttori ai consumatori; di iniziare entro il 2019 un progetto pilota basato sui principi della permacultura; di inserire questo modello di agricoltura nei programmi didattici dei diversi Istituti Agrari; •di non togliere ulteriori terreni coltivabili all'agricoltura (sovranità alimentare); di iniziare campagne di educazione ed informazione mirate, comprendenti agricoltura sostenibile, turismo e sanità, per avviare un cambiamento nelle abitudini dei consumatori».

La Camminata del 19 maggio si svolgerà in senso antiorario intorno al lago di Caldaro, lungo un percorso di 7,4 chilometri (circa 2 ore e 30). Il punto di ritrovo raduno è il parcheggio all'angolo Nord-Ovest del lago, alle ore 10.00 e terminerà al vicino maso Römigberg, dove in conclusione i rappresentanti dei vari gruppi aderenti terranno un breve discorso.

Nel mirino dei vari comitati nazionali c’è anche l’intero sistema alimentare.

«I pesticidi sono l’aspetto minaccioso e sgradevole di un problema molto più ampio: è l’intero sistema alimentare dominante ad essere sotto accusa. Il megasistema dato dalla connessione tra agroindustria e allevamenti è ormai riconosciuto dalla letteratura scientifica internazionale come un apparato di degrado e distruzione su vasta scala. Esso infatti si colloca al primo posto per quanto riguarda: la desertificazione dei terreni; l’inquinamento di aria e terra; il consumo di acqua e di suolo fertile; l’ aggressione alla biodiversità e ai servizi ecosistemici; lo stravolgimento di fondamentali cicli vitali quali quelli dell’azoto e del carbonio. Inoltre, è in prima posizione anche per quanto concerne l’emissione dei gas serra più potenti, vale a dire metano e protossido di azoto; in conseguenza di ciò, il solo ciclo della carne è valutato come il primo agente di effetto serra, con oscillazioni variabili dal 18% (FAO 2006) al 51% del totale (Goodland-Anhang 2009), a cui andrebbero aggiunte le restanti emissioni agroindustriali. I movimenti per il clima risulteranno del tutto velleitari e inconcludenti, se eviteranno di confrontarsi con questi dati essenziali e inaggirabili».

Un’analisi, quella dei Comitati stop ai pesticidi, che non viene condivisa dagli agricoltori e dagli allevatori tradizionali, che ritengono i controlli operati dai vari organismi preposti «molto severi e comunque tali da garantire la necessaria sicurezza ai consumatori».

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