Ora, qualità della vita ma a scapito degli incassi 

Il paese ha una nuova circonvallazione e sta valutando se chiudere la piazza «Due negozi stanno svendendo tutto e chiuderanno, altri temono per il futuro»


di Massimiliano Bona


ORA. Ora, di sicuro, nell’ultimo decennio è riuscita ad aumentare la qualità della vita dei propri residenti grazie alla circonvallazione e – adesso – al restyling di Piazza Principale, ormai in dirittura d’arrivo. Proprio per quest’ultimo intervento in paese ci sono state diverse proteste, perché sono stati eliminati alcuni parcheggi e il cantiere ha oggettivamente tenuto lontani parecchi clienti dalle varie attività. A lavori ultimati, di sicuro, la cittadina della Bassa ne guadagnerà. L’amministrazione comunale ha deciso inoltre di introdurre il limite dei 30 all’ora proprio per mettere i pedoni al centro e cercare di proporre, in futuro, un maggior numero di eventi. Questa situazione cozza peraltro con il quadro fornito dai commercianti locali. In modo oggettivo, senza polemica.

«Vorrei portare alla luce – sottolinea una negoziante su Fb – una situazione che forse è stata presa un po’ troppo alla leggera, ovvero la situazione delle attività del paese in un momento di grande cambiamento. In questo momento due negozi stanno facendo la svendita totale per chiusura, altri stanno pensando di chiudere a breve. Il periodo difficile certo non contribuisce e il "cantiere" che ormai si protrae in paese dall'autunno ha portato ad un tracollo generale di queste attività. Ognuno di noi ha riscontrato un calo terribile nelle entrate. Per il futuro sarà molto difficile riprendersi da questo baratro, perché in generale manca l'affluenza di clienti da altri paesi. La viabilità e la mancanza di parcheggi portano molta gente a fermarsi in altri paesi o tirare dritti attraverso il tunnel».

Già, la circonvallazione ha «liberato» Ora dal traffico di transito, che per anni la priorità numero uno delle amministrazioni che si sono alternate alla guida del paese.

Adesso con la variante - moderna e funzionale - chi arriva dal Trentino, ma anche dai centri limitrofi altoatesini - preferisce tirare dritto e bypassare direttamente il paese.

Un altro esempio, più o meno dello stesso genere, è quello della vecchia strada statale per Merano. Molti paesini erano in affanno, soffocati dal traffico e dallo smog. Adesso, a distanza di due decenni, stanno lentamente rifiorendo e ringraziando chi ha progettato e chi si è battuto per realizzare la Mebo.

Resta da capire se anche in Bassa Atesina, nel medio lungo periodo, si realizzerà una situazione virtuosa di questo tipo, in grado di coniugare la qualità della vita con il mantenimento del commercio di vicinato. In questo momento, peraltro, i commercianti hanno paura di non riuscire più a recuperare i clienti perduti.

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