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A San Giacomo apre la sala giochi, parrocchia sconfitta

Le 440 firme raccolte al confine tra Bolzano e Laives non servono a bloccarla. I gestori: «Abbiamo vinto il ricorso al Tar, è tutto in regola. Siamo lontani da qualsiasi luogo sensibile»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Le 440 firme raccolte a San Giacomo in una sola settimana con il supporto fattivo della parrocchia non sono servite a molto: la sala giochi e sala scommesse Eurobet di via Maso della Pieve ha aperto i battenti e le due differenti licenze concesse poche settimane fa a firma del presidente della Provincia Arno Kompatscher saranno valide fino all’autunno dell’anno 2020. Una decina fra slot machine e videolottery in una saletta dedicata, più un’area più vasta destinata a ricevere e pagare le vincite delle scommesse su ippica ed eventi sportivi, sia reali che virtuali.

Nella nuova sala giochi già si affollano gli appassionati dell'azzardo

Per poter aprire, i tre soci locali della Srl gestrice, che fa capo a uno dei colossi mondiali dell’azzardo legale, hanno insistito per un anno. Inizialmente, l’ente pubblico aveva negato le licenze. Ma i titolari ritenevano di essere nel giusto e quindi hanno percorso altre strade, ricorrendo ai giudici amministrativi, finché il Tar ha dato loro ragione e la Provincia si è vista costretta a rilasciare le licenze.

«Molti ci hanno trattato come se fossimo dei delinquenti, qualcuno ci ha pure insultato, ma la nostra è un’attività in regola, operiamo nella massima legalità», commenta l’amministratore della società gestrice, Luca Gigliotti, che poi sbotta: «Ho una famiglia, due bimbi di 6 e 8 anni, credo in Dio, non ho mai rubato e mai fatto del male a nessuno. La mia fedina penale è pulitissima. Nonostante ciò, da settimane mi sento trattato come un delinquente». Niente da ridire sul fatto che una parte dei residenti di San Giacomo si sia schierato contro l’apertura del locale, «è un loro diritto». Ma, «è come per l’alcol o per il fumo: sono dannosi, certo, ma non sono i tabaccai a guadagnarci. È lo Stato, che reimpiega gli introiti per migliorare la vita di tutti i suoi cittadini».

Che il locale sia in regola, lo dimostrano le due licenze, esposte in bella vista, dietro gli sportelli scommesse. Firmate, manu propria, da Kompatscher. La sala è aperta da tre giorni, ma dentro ancora ci sono degli operai al lavoro. Un anziano, un giovane e una donna giocano alle macchinette, che sono una decina in tutto.

«Comune e ufficio vigilanza della Provincia hanno controllato e ricontrollato», chiarisce Gigliotti, «ma alla fine hanno dovuto convincersi e ammettere che in un raggio di 300 metri dalla nostra sala, cioè dal civico 67 di via Maso della Pieve, non esistono luoghi sensibili».

Quindi, è arrivata la licenza. «Fra il resto - conclude Gigliotti - solo il nostro è gioco legale, i cui introiti finiscono allo Stato. Tutt’altro ciò che sta accadendo, oltre che a Bolzano anche a San Giacomo e Laives, con il proliferare dei totem».

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Conferma il sindaco di Laives, Christian Bianchi, sostenitore della petizione anti sala giochi, che per poche decine di metri si trova nel Comune di Bolzano. «A Laives ormai sono stati installati almeno dieci totem». Tanto che lo stesso sindaco, a dicembre, ha scritto all’assessore provinciale Martha Stocker per chiedere un intervento al riguardo. Come fatto da Bolzano. Ma Bianchi, sempre nelle scorse settimane, ha spedito sempre alla Stocker anche una copia delle 440 firme raccolte col sostegno di don Ivo Costanzi fra parrocchia, tabacchino e farmacia di San Giacomo. Proprio questa settimana è giunta la risposta dell’assessore provinciale. «Ci ha ringraziati dell’iniziativa», sintetizza Bianchi. «Ha precisato che sono sempre di più le realtà locali altoatesine ad attivarsi al riguardo. E ha anticipato che, come negli altri casi, anche per questo la Provincia avvierà un ulteriore controllo». Come precisa don Ivo, «durante un sopralluogo effettuato il 17 dicembre si è evidenziato come a circa 150 metri dalla sala scommesse si trovi un’area giochi all’aperto frequentata dalle famiglie».

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La sala giochi di San Giacomo è stata aperta da una srl altoatesina, che però non è proprietaria, come tiene a sottolineare l’amministratore, né della sala giochi né di null’altro. Tutto fa capo a Eurobet Italia che a sua volta fa parte del Gala Coral Group. La società italiana gestisce più di 850 ricevitorie oltre a un sito web dedicato al mercato nazionale. Nata nel 1995 è una delle prime compagnie ad accettare scommesse online. Nel 1999 la società viene acquistata da Coral, il terzo bookmaker inglese con oltre 75 anni di esperienza nel settore, dando vita al Gruppo Coral Eurobet. Nell'ottobre 2005, con l'acquisto di Coral Eurobet da parte del gruppo Gala, nasce la più grande società di scommesse e giochi d'Europa, Gala Coral. Oggi, il gruppo Gala Coral conta circa 19 mila dipendenti, gestisce nel Regno Unito circa 1600 sale scommesse e circa 150 sale bingo. Attraverso 5 siti internet Gala Coral vanta una clientela in oltre 100 Paesi. Dal 2006, anno dopo anno, Eurobet Italia ha conquistato quote di mercato sempre maggiori ed è oggi uno degli operatori leader nel mercato italiano.













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