AAA, la Provincia cerca casa per Ötzi 

Pubblicato l’annuncio per trovare lo stabile per il nuovo museo. Sfida a Tosolini per l’estenuante trattativa sull’ex Ina


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Ötzi ha due mesi di tempo per trovare la nuova casa: entro il 12 ottobre. Ma la notizia è anche che la Provincia ha tutte le intenzioni di trovargliela. E dovrà essere vicino alla sua vecchia, lì all’angolo tra via Museo e via Cassa di Risparmio, estendersi su non meno di 10 mila metri quadri, essere priva di barriere architettoniche, esprimere «caratteristiche architettoniche e logistiche tali da poter ospitare oltre al Museo archeologico anche il Museo civico in un ensemble spaziale armonico». Per cercargli un alloggio la Provincia ha fatto un annuncio immobiliare, come accade ogni giorno in questi casi. Chiarendo anche quanto desidera attendere le risposte: entro le ore 12 del 12 ottobre 2018. Ma l’annuncio ha un nome tutto suo: si chiama “indagine di mercato” e la sua apparizione, l’altro giorno sul giornale, è la conseguenza di una delibera della giunta provinciale. Insomma, una cosa seria.

Ha fatto tutto questo, Palazzo Widmann, perché non intende avere un solo interlocutore.

E cioè la Habitat di Pietro Tosolini con la sua ex Ina (che ospita anche la Biblioteca civica) a due passi dal Museo. E vuole allargare il campo delle possibili opzioni in suo possesso. Le quali, tuttavia, vengono abbastanza ristrette dalla specifica di contesto: dovrà essere vicino al Museo archeologico. Per cui il campo si limiterà di fatto a tre opzioni: 1) La Cassa di Risparmio col suo edificio all’angolo con via Leonardo da Vinci; 2) il quadrante di cantiere su cui sta lavorando la Podini holding e Athesia e che comprende un immobile in ricostruzione su via Cassa di Risparmio, uno all’inizio di via Museo e un grande spazio interno; 3) l’ex palazzo Ina della Habitat col suo fronte porticato e curvo che guarda ponte Talvera.

Quest’ultima era la prima opzione. Ma la trattativa Habitat - Provincia si è arenata sul prezzo richiesto e su una serie di corollari che Tosolini ha posizionato sul tavolo. Uno di questi riguarderebbe la disciplina di sorvolo della Zona dove l’imprenditore ha interessi commerciali. Orbene, questa situazione di stallo potrebbe cambiare. E farlo a breve. Il sindaco e il suo vice stanno infatti predisponendo, dopo la disponibilità mostrata dall’ente nazionale, una revisione al ribasso delle limitazioni. Che, peraltro, sono una palla al piede per una serie di infrastrutture considerate strategiche sia dalla Provincia che dal Comune e che pregiudicano nuovi insediamenti. In ogni caso, pur tenendo ancora aperta la trattativa con Habitat, la Provincia con questa “indagine di mercato” rivela due obiettivi: formalizza la sua volontà di arrivare comunque alla creazione di un nuovo Polo museale e si aspetta di poter disporre di nuove opzioni anche per presentarsi più forte ad una eventuale riapertura del dialogo con Tosolini. «Sembra niente, ma questo annuncio è un atto formale importantissimo» commenta Sandro Repetto. Per l’assessore comunale alla Cultura, questa ricerca, o manifestazione di interesse, dimostra che la Provincia intende affiancare fino in fondo il Municipio in vista di un progetto a cui lo stesso sindaco ha mostrato di tenere molto: la creazione di nuovo Polo che comprenda Civico e Archeologico e che consenta a Bolzano di usare questa struttura anche per rinforzare la sua immagine in termini di marketing strategico sul piano turistico e culturale. «Era indispensabile questo passaggio - insiste l’assessore - perché così tutti i possibili interlocutori sanno che l’ente pubblico vuole il Polo ma vuole anche poter scegliere il meglio e farlo possibilmente alle sue condizioni e dentro i suoi parametri finanziari». Come detto, c’è poco tempo: due mesi. I possibili candidati dovranno depositare le loro offerte all’ufficio patrimonio della Provincia autonoma, in piazza Magnago. Dopo di che una commissione esaminerà le buste e si avvierà la trattativa ai massimi livelli: lo farà Kompatscher in persona. Infine, se la soluzione sarà accettata, via al concorso di progettazione. Perché tra due, tre anni, la Biblioteca civica dovrà andarsene per il mancato rinnovo del contratto di affitto dell’ala occupata dagli uffici.

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