Abusi sessuali nella Chiesa, più attenzione per le vittime

Bolzano. L’attività del Servizio specialistico diocesano, della referente dello sportello e del tavolo di esperti istituiti dalla Diocesi contro gli abusi sono stati al centro dell’incontro dei...



Bolzano. L’attività del Servizio specialistico diocesano, della referente dello sportello e del tavolo di esperti istituiti dalla Diocesi contro gli abusi sono stati al centro dell’incontro dei responsabili con il vescovo Ivo Muser. Tema da sempre scottante e ancora di più in queste ore, dopo la lettera del Papa emerito Joseph Ratzinger che accusa il '68 di aver sdoganato gli abusi sessuali e la pedofilia. Una presa di posizione che ha sollevato una vera e propria bufera di polemiche e che ha convinto molte persone, vittime di abusi ben prima del 1968, a raccontare la loro vicenda e a stigmatizzare la posizione di Benedetto XVI.

Nell’incontro, tenutosi nel Centro pastorale a Bolzano, monsignor Muser ha ringraziato gli esperti per il loro impegno nella tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che sostiene e favorisce allo stesso tempo i suoi compiti di vescovo. Muser ha avuto parole di apprezzamento per la competenza e l’attenzione con cui vengono ascoltate, accompagnate e sostenute le vittime di abusi. È stato annunciato che in futuro gli attuali percorsi nel rapporto con le persone coinvolte saranno verificate, attualizzate e precisate con standard comuni, che varranno anche per ordini e congregazioni religiose, che hanno garantito la loro collaborazione. Si pensa inoltre di istituire una commissione indipendente di esperti con il compito di chiarire e definire necessarie misure di sostegno alle esigenze delle vittime. Nel colloquio con il vescovo si è parlato anche di tematiche quali colpa personale e strutturale, responsabilità, discrezione e trasparenza. Questa attenzione alle vittime di abusi ha avviato un processo di ripensamento sia nella Chiesa che nella società: abusi sessuali e ogni altra forma di violenza non possono essere più considerati un tabù. È stato ricordato che ascoltare le persone, affrontare con impegno e serietà le loro esperienze di abusi crea le premesse per una positiva rielaborazione individuale e collettiva. In questo percorso sono necessari il coraggio civile la disponibilità a lasciarsi accompagnare e sostenere. Per rielaborare i casi di abusi nella Diocesi si intende ora condurre uno studio specifico, che permetta di fare luce sui casi in ambito ecclesiale, le circostanze e il loro superamento sia da parte delle vittime che della diocesi. I dati emersi saranno valutati per desumere indicazioni e azioni utili nel lavoro di prevenzione, ad esempio sotto forma di un catalogo di misure. Il vescovo ha ribadito che la Diocesi farà di tutto per impedire il verificarsi di ulteriori casi di abuso e tutelare in tal modo bambini e giovani.













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