Acciaierie Valbruna, sciopero per il premio di risultato 

La vertenza. Da ieri e fino al 12 marzo scattata la protesta articolata per reparto e turnazione I sindacati: si tratta di 500 euro in meno a lavoratore relativi al 2018, pronti a proseguire la lotta


Maurizio Dallago


BOLZANO. Dipendenti delle Acciaierie Valbruna in sciopero da ieri e fino al 12 marzo. Una protesta articolata per reparto in tutti in siti produttivi del gruppo. La causa? Il minore premio di risultato 2018 rispetto a quello dell’anno precedente. In denaro, circa 500 euro in meno per collaboratore rispetto al 2017. Somma che viene pagata ad aprile, fermandosi a quota 1.200 euro. «E siamo pronti ad altre forme di protesta», dicono all’unisono i rappresentanti sindacali, da Claudio Voltolini della Fim-Cisl a Cinzia Turello della Fiom-Cgil. La protesta che vede un’adesione pressoché totale, interessa i 500 lavoratori della Valbruna a Bolzano. Lo sciopero arriva dopo una serie di incontri con la direzione in merito all’andamento aziendale e al premio di produzione, che riguarda gli stabilimenti di Vicenza e Bolzano.

Il premio di produzione.

«Oggetto della discussione è il premio di produzione che non rispecchia l’effettivo andamento produttivo dei siti di Vicenza e Bolzano che hanno visto, anche nel 2018, la piena disponibilità dei lavoratori a far fronte alle esigenze produttive, anche con turni a ciclo continuo e lavoro straordinario», sottolinea Turello. «Nel corso degli incontri la direzione aziendale ha però manifestato una netta chiusura ad ogni richiesta delle organizzazioni sindacali. Dopo un coordinamento delle rappresentanze sindacali di Vicenza e Bolzano per le necessarie valutazioni si è concordato di procedere con la vertenza in modo unitario, con un coordinamento di gruppo», afferma Voltolini. Così, si sono poi svolte le assemblee in entrambi i siti produttivi con i lavoratori che hanno dato mandato alle Rsu di proclamare fin da subito lo stato di agitazione e il blocco del lavoro straordinario con un pacchetto di ore di sciopero in entrambi gli stabilimenti, con l’obiettivo di arrivare ad una soluzione condivisa.«Lo sciopero a scacchiera e per reparti, limita fortemente la produzione e per ogni lavoratore fino al 12 marzo significa 6 ore di sciopero a testa», chiude il sindacalista, ricordando anche la necessità di rivedere il sistema del premio di risultato.













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