Aiut Alpin, 430 interventi 

Intensa stagione invernale per gli “angeli” che vegliano sulle nostre montagne



BOLZANO. Quella che si avvia a conclusione è stata un’altra stagione invernale di intenso lavoro per l’Aiut Alpin Dolomites ha effettuato già oltre 430 interventi. Nonostante il maltempo delle ultime settimane, parecchi sciatori non hanno rinunciato alla montagna le chiamate di soccorso non sono mancate. Diversi interventi sono stati effettuati per bambini oppure adolescenti. L’8 marzo, ad esempio, ci sono stati addirittura tre interventi consecutivi per bambini. Il primo si è verificato al Passo Gardena vicino alla baita Jimmy, dove un bambino di 6 anni si è rotto la gamba. Il secondo intervento è stato effettuato in centro a Castelrotto, per un bambino di due anni che aveva notevoli difficoltà respiratorie. Poco dopo, il terzo intervento al Plan de Corones, dove una bambina di 7 anni era caduta con gli sci riportando una frattura scomposta della gamba. Altri quattro interventi sono stati effettuati, sempre l’8 marzo. Quello più impegnativo è stato portato a termine al Ciampinoi, dove una sciatrice americana era caduta proprio nella parte più ripida della pista verso il Piz Sella. Il pilota dell’Aiut Alpin Dolomites è riuscito a sbarcare il medico e soccorritore sul posto per poi tornare urgentemente in base per il rifornimento. Nel frattempo la paziente è stata stabilizzata e poi elitrasportata all’ospedale di Bolzano. Da registrare anche un allertamento per una valanga: al Piz Seleghes vicino al Col di Lana un uomo ha osservato uno stacco di valanga e ha allertato la centrale operativa. L’equipaggio completo di unità cinofila ha iniziato la ricerca con Artva e Recco, concludendo che per fortunata non c’erano stati travolti. L’Aiut Alpin Dolomites ricorda che, nel dubbio, è sempre meglio allertare i soccorsi. Numerosi gli incidenti in pista con conseguenze più o meno serie per le vittime. Un intervento insolito si è verificato al Col Rodella, dove uno sciatore russo a causa della nebbia ha perso l’orientamento ed è finito in un canalino ripido verso la Val Duron. Il tutto è successo già al primo pomeriggio, ma solo verso le 22 l’uomo ha chiesto aiuto alla centrale operativa. Sei uomini del Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa hanno iniziato subito la ricerca, ma purtroppo le indicazioni non erano molto precise e solo verso le 3 del mattino l’uomo è stato ritrovato completamente bagnato e ipotermico. Visto la situazione meteo instabile e le condizioni del russo il Soccorso Alpino ha deciso di aspettare l’indomani per tentare un recupero con l’elicottero e nel frattempo hanno cercato di scaldare l’uomo con abbigliamento asciutto e thè caldo. Verso le 7.30 del mattino un lieve miglioramento del tempo ha consentito all’equipaggio dell’Aiut Alpin Dolomites di raggiungere il gruppetto e portarli in salvo.















Altre notizie

Attualità