CLIMA

Anche a Bolzano studenti in “sciopero” per il clima

Domani in corteo sull’esempio della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Mobilitate le superiori, ma ci saranno anche classi delle medie



BOLZANO. «La Terra su cui viviamo non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli» disse il saggio Capo Seattle, indiano d’America nel suo discorso del 1852 rivolto al governo degli Stati Uniti. La frase si riferiva ai terreni di proprietà degli indiani d’America, che gli “yankee” volevano comprare, ma trova perfetta applicazione se la si traspone nel discorso del nostro pianeta, che sarà, però, anche dei nostri figli e dei nostri nipoti. E sta a noi farglielo trovare in condizioni quantomeno accettabili.

Proprio alla frase fa riferimento la manifestazione studentesca che domani, venerdì 15 febbraio, attraverserà le strade del centro città, chiedendo ai potenti di mettere i temi ambientali al centro della lente d’ingrandimento, di dare priorità alle questioni legate all’ambiente.

La manifestazione, nata da un’idea della Consulta studentesca provinciale italiana, coinvolgerà nel capoluogo altoatesino gran parte delle scuole di lingua italiana e tedesca di Bolzano, oltre a delle delegazioni che arriveranno anche dal resto della provincia, ma anche il mondo accademico. Ci saranno anche alcune classi delle medie inferiori e delle elementari (ovviamente accompagnate dagli insegnanti).

L’iniziativa rientra nel movimento transnazionale che sta generando un’onda verde in giro per l’Europa: «Fridays For Future» (i venerdì per il futuro), nato a sua volta dallo sciopero solitario di Greta Thunberg, sedicenne svedese che il 20 agosto scorso si sedette di fronte al Parlamento di Stoccolma mostrando un cartello con su scritto: «Sciopero per il clima». L’intento della giovane, che grazie alla sua perseveranza è arrivata a tenere un discorso dinanzi all’assemblea plenaria alla Conferenza dell’ONU sui Cambiamenti Climatici lo scorso 12 dicembre, è quello di scioperare finché il governo (ora diventati “i governi”) non prenderà una soluzione per diminuire la produzione di gas serra. Greta non è più sola. 













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