Anche ai cani per imparare servono delle motivazioni 

Per nutrire il desiderio di impegnarsi è molto utile aggiungere una ricompensa Più l’animale manifesta interesse per il gioco più risulta addestrabile


di Luca Rauzi


BOLZANO. Per insegnare ai cani a compiere delle azioni, o meglio ancora, per stimolare i cani ad avere voglia di imparare a compiere delle attività (sport, ricerca, ecc. ), bisogna fornirgli delle motivazioni.

La loro vocazione collaborativa nei nostri confronti, in un contesto di relazione corretta, è già di per sé una motivazione importante.

Ma per nutrire ulteriormente il loro desiderio di impegnarsi in ciò che fanno è utile aggiungere una ricompensa. La ricompensa, che solitamente attiva di più la mente della maggioranza dei cani, è il gioco: principalmente come interattivo con noi, ma, in molti casi, anche come possessività nei confronti del gioco stesso.

Si potrebbe perciò dire che più il cane manifesta interesse per il gioco, più risulta addestrabile.

L’addestrabilità del cane viene spesso mischiata e confusa con la sua intelligenza.

Questa è una visione antropocentrica che tende a farci valutare l’intelligenza del cane esclusivamente per quelle che sono l’interattività nei nostri confronti e le funzioni utili a noi e ai nostri scopi.

Ci sarebbe quindi da disquisire a lungo sul concetto di intelligenza, ma questa è un’altra storia.

Quando parliamo invece di mera obbedienza o di controllo, dobbiamo confrontarci per lo più con situazioni di contrasto, e non di coincidenza, tra la nostra volontà e quella del cane.

Fermati, non alzarti, non muoverti, interrompi la rincorsa del gatto o del ciclista, smetti di abbaiare, non prendere in bocca quella cosa, sputa, non mordere, non rotolarti su quella carogna, non tirare e altro ancora, sono indicazioni in cui chiediamo al cane di eseguire il contrario di ciò che lui avrebbe deciso in quel momento di fare.

Certamente, anche in questi casi, si possono utilizzare dei premi per aiutare il cane a sostituire un comportamento con un altro, ma qui il valore della ricompensa risulta, nella maggioranza dei casi, molto relativo.

L’unico valore sufficiente e imprescindibile resta la credibilità del nostro ruolo.

L’obbedienza è qualcosa che, più che insegnare, bisogna saper conquistare.

Per questo motivo siamo noi che dobbiamo imparare come si possa ottenere tutto questo, prima di pensare di insegnarlo o di imporlo al cane.

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