Anglicani, la nuova comunità

Oggi arriva il vescovo europeo della religione che permette le nozze dei preti e il sacerdozio femminile


di Simone Facchini


MERANO. Il vescovo Pierre Whalon, responsabile della Convocazione delle Chiese episcopali in Europa (una giurisdizione della Chiesa episcopale Usa) è atteso oggi in città: verrà a fare visita, per un momento di incontro e di preghiera, a un gruppo di meranesi che ha intrapreso un percorso di avvicinamento alla fede anglicana. Il vescovo sarà accompagnato da Madre Maria Vittoria Longhitano, la prima “quota rosa” tra i presbiteri italiani a essere ordinata in Italia. L’avvenimento riannoda il filo della presenza anglicana a Merano – c’era anche una chiesa laddove oggi sorge casa Urania, in via Ortwein – a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, e allo stesso tempo dà lustro ancora una volta alla tradizione multireligiosa della città. Quello odierno sarà un momento essenziale dell’esperienza della ventina di persone che hanno manifestato la volontà di cercare un approccio all’Anglicanesimo. Il gruppo è guidato da Luca De Pero, originario di Lonato del Garda in provincia di Brescia, insegnante. Era sacerdote cattolico, poi s’è innamorato e sposato con Elisa: "Questo cammino – spiega - è la conseguenza dell’opera di predicazione che ho condotto assieme a mia moglie, avvicinando principalmente conoscenti che si erano allontanati dalla fede". De Pero ("alcuni si rivolgono a me con un “don” ma non è corretto, a chi proprio vuole darmi una qualifica religiosa dico di chiamarmi reverendo") racconta anche il suo percorso: "Dopo il matrimonio mi sono accostato al mondo protestante, quindi ho trovato la mia dimensione in quello anglicano. Qui la fede è una mediazione, un ponte tra sfera cattolica, per esempio ne mantiene i sacramenti, e protestante. Fra l’altro permette il matrimonio ai ministri del culto, ma anche l’ordinazione di donne al sacerdozio". De Pero esclude ogni antagonismo con il Cattolicesimo. Tuttavia la maggiore apertura della comunione anglicana verso temi sensibili (per esempio in relazione ai divorziati o all’omosessualità) sta creando in Italia una certa attenzione. Una religione con una visione progressista e inclusiva in cui si è ritrovata Madre Maria Vittoria Longhitano che affiancherà il vescovo Whalon nell’incontro. "Per noi è un momento di gioia inattesa e insperata – continua De Pero – che rappresenta anche l’occasione per prendere contatti più saldi e diretti con la Comunione anglicana". Nel pomeriggio il vescovo incontrerà De Pero e il suo gruppo per un colloquio di reciproca conoscenza, mentre alle 19.30 sarà celebrata l’eucaristia nella sede del comitato di quartiere di rione Maria Assunta, in via 1° maggio, divenuto il luogo di ritrovo per questa piccola comunità attraverso la quale la presenza dell’Anglicanesimo in riva al Passirio si riallaccia al tempo in cui, con il fiorire del turismo, Merano divenne un crocevia di genti che portarono con loro culture, lingue e religioni differenti, facendo della città un luogo di incontro, apertura e tolleranza.













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