Arrestato Astaldi, ombre su Bolzano 

In manette il presidente della società che dovrebbe costruire carcere e polo bibliotecario. Imbarazzo in Provincia



BOLZANO. Non c'è pace per le grandi opere su cui Bolzano conta per ridisegnare il suo futuro: dopo le nubi che si sono addensate sul progetto dell'A22 in galleria (garantito dalla concessione autostradale costruita sull'asse Delrio-Pd ora ribaltato da quello Lega-M5s), c'è invece una tempesta piena, con pioggia e vento, sul Polo carcerario e su quello bibliotecario. Ieri, all'alba, è stato arrestato ( ai domiciliari) Duccio Astaldi, presidente di Condotte, coinvolto in una inchiesta per una presunta tangente: al centro i lavori per la realizzazione di tre lotti dell'autostrada Siracusa-Gela. Condotte è il "promotore" ,come si dice in termini amministrativi, di tutti e due i Poli bolzanini. Ecco perché il provvedimento della Procura che ha raggiunto Astaldi è visto, qui, con grande preoccupazione. Esternata per primo da Arno Kompatscher: «Cercheremo di evitare ritardi, anche se una cosa è un provvedimento contro una persona, un'altra la società in sè. In ogni caso non ci resta che attendere gli sviluppi e rispettare il regolamento procedurale...». Oltretutto questo è l'ultimo inciampo per l'impresa leader nelle costruzioni in Europa, che ha prodotto una stratificazione di difficoltà sia economiche che penali, dal concordato fallimentare a quest'inchiesta tangentizia, che potrebbero incidere su tutta una serie di appalti anche di grandi dimensioni. A Firenze, ad esempio, già temono nuovi ritardi nella costruzione della loro Tav, con le infrastrutture programmate per l'attraversamento in alta velocità. E a Bolzano? Thomas Mathà, a capo dell'agenzia per gli appalti provinciale, aspetta, prima di suggerire possibili provvedimenti cautelativi: «In questi casi i nostri uffici si muovono solo in presenza di informative ufficiali da parte dell'autorità giudiziaria. Le quali possono confermare o meno pendenze penali in atto che potrebbero precludere rapporti con le istituzioni pubbliche. Ma non siamo a questo punto». Il punto è , in ogni caso, questo: 1) per il Polo carcerario manca ancora l'ultimo step, che consiste in una verifica finale delle condizioni in essere prima di avviare i lavori 2) per quella data (tra qualche settimana) l'agenzia provinciale chiederà alle Procure se esistono pendenze penali a carico del "promotore" della grande opera bolzanina; 3) nel caso persistessero ancora a carico degli amministratori di Condotte, il codice prescrive che sia coinvolta nei lavori la ditta classificatasi alle spalle di Condotte nella gara d'appalto. Questo significa, in termini pratici, che la Provincia non dovrà riavviare tutta la procedura. Che avrebbe richiesto ancora anni, e dunque gravi ritardi per i Poli. Secondo l'esperienza dei dirigenti provinciali, invece, il ritardo nella costruzione del carcere sarebbe di "non più di un paio di mesi". In sostanza: se per Astaldi l'inchiesta dovesse proseguire in senso negativo, l'orizzonte dei lavori non dovrebbe essere più autunno 2018 ma al massimo, gennaio o febbraio 2019. Anche per il Polo bibliotecario alle ex Pascoli gli scenari sarebbero analoghi. Lì, l'iter amministrativo è più avanzato tanto che si stava prevedendo l'avvio della demolizione del vecchio corpo scolastico alla fine di questa estate. Condotte, anche in questo caso, si era aggiudicato l'appalto integrato: una formula che prevede che la ditta costruttrice si faccia carico oltre che dei lavori di cantiere anche delle "integrazioni" progettuali. Per il carcere, invece, Condotte non avrebbe dovuto solo completare la costruzione del nuovo carcere all’Agruzzo, ma anche coordinare la sua conduzione, assumendo il personale, coordinando la sicurezza, occupandosi delle attività di supporto. Insomma, non ci voleva questo arresto. Che la questione in Sicilia sia seria, lo si può desumere dal fatto che, assieme al presidente del consiglio di gestione di Condotte, il procuratore di Messina, ha arrestato ieri anche il presidente del consiglio di amministrazione di Cosige Antonio D'Andrea e Stefano Polizzotto, l'ex capo della segreteria dell'ex governatore della Sicilia Crocetta. Bolzano, infine, non aspetta solo i Poli "in sè". La loro costruzione produrrebbe una serie di conseguenze, a cascata, decisive per lo sviluppo urbano: una volta spostato il carcere all'Agruzzo, sarebbe libera l'area di via Dante per attività universitarie e, secondo aspetto, conclusi i lavori alle ex Pascoli vi sarebbe trasferita la biblioteca Civica che a sua volta libererebbe gli spazi per ospitare il Polo museale con Ötzi. (p.ca.)















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