Asl, in 2 anni se ne vanno in 400 

Dimissioni volontarie. Widmann risponde all’interrogazione del Team K: nel 2017 e nel 2018 407 tra medici, infermieri e impiegati  si sono licenziati, su un totale di 10.132 dipendenti. Un trend in crescita, visto che nel 2017 erano stati 139 rispetto ai 268 nel 2018



Bolzano. Tempi sempre più difficili per l’Asl alla costante ricerca di medici e infermieri che si trova - suo malgrado - a tamponare una vera emorragia di personale. Stando alla risposta dell’assessore Thomas Widmann all’interrogazione del Team K in consiglio provinciale, nel 2017 e nel 2018 407 dipendenti hanno dato le dimissioni volontarie, ovvero si sono licenziati dall’Asl, su un totale di 10.132 dipendenti. Di questi 407 circa un centinaio sono medici e circa 130 sono gli infermieri. Un trend in costante crescita, visto che nel 2017 erano stati in tutto 139 e 268 l’anno scorso. Il dettaglio dice che nell’arco di due anni hanno lasciato il Comprensorio di Bolzano 165 dipendenti (51 nel 2017 e 144 nel 2018), in 102 (35 nel 2017 e 67 nel 2018) hanno detto addio a Merano, 86 (34 nel 2017 e 52 nel 2018) hanno salutato Bressanone e 54 (19 nel 2017 e 35 nel 2018) Brunico.

L’emorragia di infermieri

Paola Cappelletti - presidente Opi - l’Ordine degli infermieri - non ha dubbi: «In tutta Europa mancano infermieri. Noi dovremmo tenerceli stretti ma rischiamo di perdere quelli che abbiamo perchè addossiamo loro un carico di lavoro eccessivo e poi dobbiamo fare i conti con il bilinguismo - principio sacrosanto da cui però in casi estremi occorrerebbe poter derogare - e con l’incubo della proporzionale». Cappelletti dice che mai come in questi ultimi anni è cresciuto lo scontento con professionisti che a 40/50 anni mollano tutto per cambiare lavoro. «Chi trova un’altra opportunità se ne va e dovremmo chiederci perchè lo fa!». La presidente spiega anche che i colleghi che arrivano da altre regioni che si impegnano ad imparare il tedesco nei tre anni previsti dal contratto, rischiano di veder annullata la promessa di assunzione perché in Alto Adige si deve rispettare la proporzionale. Questione che scavalca la meritocrazia ponendo molti problemi alle nuove assunzioni. E questo accade mentre Germania, Olanda ecc. ci “rubano” professionisti insegnando loro la lingua e pagandoli lautamente - più che da noi - oltre a proporre tutta una serie di benefit». Cappelletti chiude spiegando che l’Asl sta facendo sforzi enormi ma non si trova personale bilingue e la politica dovrebbe affrontare questioni importanti come quella dei sette ospedali».

L’emorragia di medici

Ivano Simioni - psichiatra all’ospedale di Brunico e segretario Bsk, il sindacato più importante che raggruppa gli ospedalieri di madrelingua tedesca, di recente ha detto che ci sono medici altoatesini che se ne vanno in Danimarca con mesi di stipendio pagati solo per imparare la lingua. «In Alto Adige siamo bombardati in internet per andare a lavorare in Danimarca, Svizzera, Austria, Germania... ne ho ricevute anche io! Dobbiamo muoverci». Un ospedaliero appena assunto in Italia naviga tra 2200/2500 euro, in Francia incassa 5.500 euro al mese, in Germania 6 mila, in Inghilterra 7 mila, in Finlandia 11mila. «E poi lì ti fanno la formazione, ti insegnano la lingua e ti mettono subito in corsia. Mica come in Italia che devi impazzire con i concorsi. Dobbiamo fare attenzione a non perdere il treno». Simioni torna a parlare dei 220 i medici assunti a tempo determinato (3 anni) senza patentino e se alla fine dei 3 anni non ce la fanno dovranno tornare a casa. «Servono 5 anni. E poi visto che l’Europa preme dobbiamo ragionare insieme o li perderemo».















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