Azzardo, in un anno giocati 590 milioni

Nonostante il giro di vite il volume d’affari del settore è cresciuto ancora Sottratte le vincite, gli altoatesini hanno perso ben 122 milioni di euro


di Davide Pasquali


BOLZANO. Nessuno, dotato di un minimo di raziocinio, investirebbe 100 euro per ottenerne in cambio solo 79, ossia perdendo il 21%. Nessuno tranne gli altoatesini dediti al gioco. I quali, nonostante perdite superiori al 20 per cento, continuano imperterriti a investire nell’azzardo legalizzato gestito dallo Stato. Che non segna flessioni significative nemmeno dopo le forti restrizioni imposte dalla Provincia agli esercizi pubblici. Anzi. Lo provano i dati ufficiali elaborati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, appena pubblicati nel Libro Blu del 2015: in un solo anno gli altoatesini hanno investito nell’azzardo legalizzato la stratosferica cifra di 590 milioni di euro, incassando vincite in denaro per soli 467,5 milioni. Registrando così una perdita netta di 122 milioni di euro. Un milione e mezzo in più rispetto al 2014. Fatta una divisione a spanne, si sono spesi quasi mille euro a testa. Compresi i tantissimi che non giocano, compresi neonati e centenari.

I dati pubblicati dai Monopoli per scopi prettamente finanziari e fiscali, ossia per far sapere al governo quanto si incassi, nascondono varie pecche. La prima: sono sì disaggregati, ma su base regionale. Siccome però popolazione, struttura sociale e abitudini di gioco fra Trento e Bolzano sono simili se non identiche, i totali regionali si possono dividere per due, ottenendo delle stime estremamente attendibili.

Così facendo, si scopre che nel 2015 gli altoatesini hanno investito nel gioco d’azzardo 590 milioni di euro, 8 in più rispetto all’anno precedente. Di questi, 467,5 sono stati ridati indietro in forma di vincite in denaro (ci sono poi quelle in natura: premi eccetera). Se si sottraggono dal totale della cosiddetta raccolta da gioco le vincite ottenute, si scopre che se ne sono andati in fumo la bellezza di 122 milioni di euro.

Effettuando il confronto, si scopre che nel 2013, a campagna anti slot nei bar appena avviata ma non ancora a regime, si era su valori superiori, scesi poi anche se non tantissimo l’anno successivo, quello della definitiva eliminazione delle macchinette da pub e ristoranti. Ma poi, cos’è successo? Ci si è rimessi a giocare, altrove, ancora più di prima. Non nei bar, ma nelle sale giochi e nei tabacchini. Ed ecco allora giustificati, dal punto di vista matematico, l’avvio della campagna anti slot nelle sale giochi, partita a inizio gennaio 2016, e la recente legge omnibus provinciale, che da maggio 2018 vieterà le slot nei tabacchini (e i totem ovunque installati).

Perché vietare le macchinette di certo non basta. Intanto perché il vero grande inghippo è il gioco online da smartphone, tablet e pc di casa, ma poi perché oggi esistono innumerevoli altri modi legali di scommettere sull’azzardo. Tolte le slot dai bar, si sono prese d’assalto le sale giochi. E i tabacchini. E poi, c’è tutto il resto.

Per chi non dovesse crederci, ecco qualche considerazione in base ai dati esposti in tabella. Rispetto al 2014, sono scese, anche se di poco, le spese per i cosiddetti giochi numerici a totalizzatore (Eurojackpot, SuperEnalotto, WinforLife, PlaySix), come pure le scommesse ippiche e le scommesse su gare virtuali. Epperò, sono rimasti costanti i denari gettati nel Bingo e nelle varie lotterie. E sono saliti i giochi a base sportiva (Big, concorsi pronostici sportivi, scommesse sportive), il Lotto e, soprattutto, i cosiddetti apparecchi, ossia le slot, le videolottery e le cosiddette comma 7, che non danno premi in denaro ma in natura (non conteggiati sopra)

Interessante, poi, è considerare le perdite nette: in totale abbiamo investito tot, perdendo tot. Intanto, nessuno dei giochi citati ha visto vincitori i cittadini altoatesini: in tutti i casi ha vinto lo Stato (per convincersene basta guardare la colonna più a destra della tabella qui sopra). Le perdite più consistenti sono di gran lunga quelle nelle macchinette. Nel 2014 si erano persi 79 milioni di euro, nel 2015 sono stati 80. Considerando che nel frattempo in Alto Adige sono sparite centinaia e centinaia di macchinette, un dato disarmante. Bisognerà farle sparire tutte?

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità