Bertoldi oggi lascia l’Anpi «Servono forze fresche»

Dopo 20 anni non sarà più presidente: «Ma resto al servizio dell’associazione» Al suo posto, oggi alle 17 al Liceo “Carducci”, sarà eletto Orfeo Donatini


di Luca Pianesi


BOLZANO. Dopo 20 anni di presidenza Lionello Bertoldi lascia: rinuncia alla guida dell’Anpi di Bolzano ma non a dare il suo contributo all’associazione «che continuerò a servire - dichiara - perché soprattutto oggi c’è bisogno del contributo di tutti». Un “oggi” che lo stesso Bertoldi riconosce essere sempre più complesso con una crisi che mette a dura prova la tenuta dei popoli e la pace sociale e che, di conseguenza, necessita di qualcuno di più “reattivo” di lui alla guida dell’Anpi. «Io mi sono accorto che per strada tutti mi superano - racconta sorridendo - e quindi vuol dire che il mio passo si sta facendo lento. Qui invece c’è bisogno di correre e la strada da fare è ancora tanta. Per questo lascio la carica di presidenza che passerò a Orfeo Donatini».

Il passaggio di testimone verrà formalizzato questo pomeriggio alle 17 durante la conferenza di organizzazione dell’associazione che avrà inizio ufficialmente alle 15 nell’aula magna del liceo “Carducci”. In mattinata un ultimo compito da presidente spetterà, però, a Bertoldi: quello di posare una corona al muro del Lager, alle 11, assieme al dirigente nazionale dell’Anpi, Luciano Guerzoni, vicepresidente nazionale. E proprio il Lager viene citato da Bertoldi come uno dei luoghi fatti rivivere come simbolo della resistenza durante la sua presidenza. «Posso lasciare tranquillo - spiega - il bilancio di questi 20 anni è molto positivo. Uno dei nostri compiti, infatti, è quello di tenere viva la memoria della resistenza e qui a Bolzano lo abbiamo fatto con particolare impegno perché noi abbiamo avuto due resistenze, alla dittatura italiana prima e a quella tedesca poi. Ed è così che abbiamo trasformato i luoghi dello scontro e della disperazione in luoghi della memoria: il Lager, le Caserme Mignone, dove vennero uccisi dai nazzisti 23 soldati italiani, il Talvera e il palazzo del Corpo di Armata, dove aveva sede la Gestapo».

E poi c’è il messaggio che l’Anpi cerca di diffondere anche alle nuove generazioni e che per Bertoldi oggi è sempre più attuale: «Questo che stiamo vivendo è un momento storico che spinge alla polverizzazione, alla disunione, all’odio per l’altro. Noi invece crediamo che ai giovani vada trasmesso un messaggio di unità. La democrazia ha permesso agli stati d’Europa di avvicinarsi, di fiorire e di unirsi. Ai nostri ragazzi bisogna ricordare sempre i principi e i valori che vengono dalla Costituzione che garantiscono la democrazia nel nostro Paese e che permettono di coltivare il sogno di un’Europa sempre più unita e sempre meno divisa».

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