Biblioteca civica nell’incertezza Oltre 120 mila volumi a rischio 

La denuncia. Il rinvio dei lavori per il Polo Bibliotecario e lo sfratto dall’ex Ina mettono in crisi il patrimonio librario L’assessore Andriollo ha chiesto un incontro a Tosolini (per la proroga dell’affitto) e uno in Provincia: «Serve un piano B»


PAOLO CAMPOSTRINI


Bolzano. Due incontri ravvicinati. Perché? «Non c'è tempo» sospira Juri Andriollo. Al centro, la biblioteca civica in pieno dramma esistenziale: 120mila volumi a rischio, depositi allo stato brado, immobile in declino. «Ho visto lo stato delle cose- ammette il neo assessore comunale alla Cultura - e non mi faccia dire di più...». Dunque subito due incontri: uno richiesto dalla Habitat di Pietro Tosolini, l'altro sollecitato da Andriollo con l'altro neo assessore provinciale alla Cultura, Giuliano Vettorato. Lo scenario è questo: la Civica è sotto sfratto, tempo due anni deve liberare gli spazi (come da lettera inviata mesi fa in Comune) e aveva programmato il trasloco per tempo contando sulla realizzazione del polo bibliotecario alle ex Pascoli. Invece ora lo sfratto resta ma il Polo non c'è più. Condotte è in crisi e rimanda di mese in mese non solo l'avvio dei lavori ma anche la definizione di una possibile agenda per programmarli. Insomma, il buio. «Dove metto tutti i libri?» si è chiesto ieri Andriollo. E ha subito telefonato a Vettorato: «Voglio chiedergli una parola definitiva: o c'è una data entro cui il Polo riparte e Condotte la conferma, oppure dobbiamo tutti pensare ad un piano B. Ma la Provincia deve dirmelo subito». Ecco perché lo stesso Andriollo è pronto ad ascoltare quello che gli dirà Tosolini sullo stato della procedura di sfratto: se cioè l'agenda è confermata, come era stato ribadito in una comunicazione all'allora assessore Sandro Repetto oppure se esistano margini per un rinvio alla luce del disastro Condotte-ex Pascoli. Ma Andriollo è convinto che anche una possibile (e forse auspicata) risposta positiva da parte della Habitat non risolva l'emergenza Civica: lo stato dei depositi, le strutture, gli spazi nell'edificio davanti a ponte Talvera non sono gestibili a lunga scadenza. «Non voglio essere quello che certifica questa situazione per quella che dovrebbe essere la principale struttura culturale del gruppo italiano a Bolzano» commenta. Poteva tutto restare così, in emergenza per un paio d'anni, contando sul trasloco alle ex Pascoli ma con i tempi che si allungano la biblioteca rischia di implodere. A sua volta la Habitat continua a muoversi su due fronti, con Comune e con la Provincia. Con quest'ultima aveva innescato la trattativa, poi bloccatasi per distanza tra richiesta e offerta finanziaria, per costruire all'ex Ina la casa di Ötzi; in municipio aveva invece presentato domanda, poi bloccata, per poter costruire in quelli stessi spazi un centro commerciale. La Habitat è un'azienda e dunque, vuole ottimizzare il suo patrimonio. Ecco perché il Comune teme per il destino della Civica: o proroga o grandi problemi. E anche se proroga fosse, sono improrogabili i lavori di riqualificazione della struttura.













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