Bivacchi nell’Agruzzo, sgomberati in 13 

Intervento dei vigili urbani in un maso inutilizzato. Ronchetti: «Condizioni igieniche catastrofiche». Murate le entrate


di Davide Pasquali


BOLZANO. «Dal punto di vista igienico-sanitario, all’interno dell’immobile le condizioni erano catastrofiche». È il laconico ma significativo commento del comandante della polizia municipale del capoluogo, Sergio Ronchetti. Alle prime luci dell’alba, ieri mattina, con la collaborazione della squadra volante della questura, la municipale ha coordinato l’operazione di sgombero di un bivacco abusivo in zona Agruzzo, in un maso inutilizzato di fronte all’area dove in futuro dovrebbe essere eretto il nuovo carcere. Un’operazione di sgombero sollecitata sia dalla proprietà dell’immobile che dai consiglieri di circoscrizione di Oltrisarco. Sgomberate in totale 13 persone. Dopo una sommaria pulizia, le entrate sono state murate per evitare ulteriori ingressi illegali. «Ci siamo mossi perché sollecitati dalla proprietà dell’immobile, che ha sporto querela per occupazione abusiva. Un intervento già programmato da tempo». Ossia, occorre specificare, non eseguito sulla scorta dell’emendamento passato nei giorni scorsi in consiglio comunale, durante la votazione per il nuovo regolamento di polizia urbana. Un emendamento proposto dai consiglieri Caruso e Vettori, che ha introdotto lo sgombero immediato di aree e immobili utilizzati illegalmente come bivacchi. I vigili urbani nella giornata di ieri sono intervenuti in collaborazione con una pattuglia della squadra volante, «perché l’intervento richiedeva un certo impegno, dato l’elevato numero di persone segnalate all’interno». E infatti, gli agenti della municipale hanno rinvenuto, identificato e sgomberato tredici persone. «Undici nordafricani e due asiatici», precisa il comandante dei vigili urbani Sergio Ronchetti. Dopo lo sgombero, da parte della proprietà ci si è visti costretti a ripulire, almeno a livello sommario, l’interno dell’edificio, dopodiché, sempre a spese della proprietà, si è proceduto a murare le entrate, le finestre e tutte le possibili vie per poter entrare.

In questo caso, a segnalare il caso, già all’inizio di agosto, era stato anche il consigliere di Oltrisarco-Aslago Massimo Trigolo, che aveva presentato una mozione: «L’insediamento abusivo all’interno di un grande casolare in via Agruzzo (di fronte all’area dove sorgerà il nuovo carcere) è diventato il luogo preferito, di giorno e di notte, per fenomeni legati verosimilmente ad attività di prostituzione e di bivacco, con ingressi che avvengono dalla recinzione divelta di questo casolare, che già l’anno scorso avevamo fatto bonificare. Nei pressi ci sono abitazioni, masi e colture di mele. Nell’area vi è ogni sorta di rifiuto».













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