Blocco dei diesel, non tocca solo a Bolzano 

L’assessore Theiner: «Il capoluogo ha fatto i compiti, adesso si diano da fare gli altri Comuni». Caramaschi e Bianchi: «Bene»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Richard Theiner lo dice: "Bolzano ha fatto i compiti a casa. Tocca agli altri Comuni". L’assessore all’ambiente parla di inquinamento e di lotta al biossido di azoto. Per cui il suo è un avviso ai naviganti: tutta la provincia e i suoi municipi devono scendere almeno del 10% nelle emissioni. Nel dettaglio a Bolzano, Laives, Merano e Bressanone o gli inquinanti diminuiscono del 10% o l’anno prossimo saranno dolori per i diesel, non più solo per gli Euro 1 e i 2 ma anche i 3 e successivamente (ma fino al 2023) per gli Euro 4 e 5.

Il sindaco Renzo Caramaschi intanto ha già deciso che dal primo luglio 2019 bloccherà anche gli Euro 3 dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19; dal primo gennaio 2020 toccherà ai veicoli commerciali.

Ma questo innalzamento del livello di contrasto scuote l'economia. "Se già con gli Euro 2 e 3 da rottamare le aziende andranno in crisi, sarà un dramma con gli Euro 4 tra un paio d'anni" dicono i piccoli imprenditori che vivono sui furgoni. E Cna (Confederazione artigianato) prepara le controdeduzioni. Che, per bocca del suo presidente Claudio Corrarati sono due. E questo perchè solo gli artigiani bolzanini sono penalizzati (tra un anno scattano le misure di divieto fino gli Euro 3 solo nel capoluogo) e poi se verranno estese in tutti i municipi non ci sarà il modo di "ottimizzare" l'investimento in capitale sul mezzo (ammortamento in almeno dieci anni) e tante piccole aziende entreranno in crisi. Proposte? "Una e una sola - annuncia Corrarati - e cioè riversare su Bolzano una parte degli utili A22 e avviare un grande programma di rottamazione green, per farci passare agli ibridi o elettrici. Anche noi teniamo alla salute ma anche a quella delle imprese...". Ecco dunque il tema: conciliare i divieti con le attività. A sua volta il sindaco Renzo Caramaschi spiega: "Noi abbiamo agito per primi anche perchè siamo sotto pressione. Se blocco una parte di euro diesel almeno disincentivo un bel po' di pendolari dal muoversi". Perchè per Bolzano il livello di pressione dal territorio è drammatica. Tanto che il sindaco fa un altro annuncio, dopo aver ricevuto il "bravo" di Theiner: "Se i divieti per gli euro più inquinanti non basteranno, non aspetto il 2023 per gli altri blocchi diesel: guardo a quanti pendolari sono stati filtrati e decideremo, nel caso fosse un numero insufficiente, di attivare i ticket d'ingresso in città". É guardando a questa prospettiva che la Provincia ha deciso di rendere pubblici i livelli di biossido in Alto Adige e a chiedere agli altri comuni di muoversi. Perchè se i blocchi avvenissero anche nei luoghi di partenza dei pendolari, ecco che il freno avverrebbe ab initio, così da sconsigliare il capoluogo ad assumere altri provvedimenti più drastici. "Voglio precisare - ha detto Theiner- che tanti municipi stanno agendo o lo hanno già fatto. Naturalmente in proporzione ai loro livelli di inquinamento o di pressione". Tra questi Laives. "I due interventi che la Provincia ci ha chiesto ai tavoli di raccordo li abbiamo eseguiti - vuole precisare Christian Bianchi - per cui anche noi abbiamo fatto i compiti...". Si riferisce, il sindaco, all'introduzione della Ztl a San Giacomo, dalle 7 e 15 alle 8 e 15 da sud a nord e alla temporizzazione dei semafori a Laives per evitare soste e code indebite. "Voglio aggiungere - dice ancora Bianchi - che la linea bus Laives-Bolzano è la più utilizzata in assoluto. Dunque il mezzo pubblico viene usato, nonostante tutto. E nonostante che si insista a togliere di mezzo il terzo lotto degli interventi a Bolzano sud, cioè la galleria sotto il Virgolo che, ben più che non quella autostradale, aiuterebbe a togliere traffico in quel quadrante sotto pressione".













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