IL CASO

Bolzanino conteso, le rivali in amore finiscono in tribunale

L’aggressione di una giovane ai danni della coetanea finisce davanti al giudice, implicata anche la madre di una delle due



BOLZANO. Un trentenne bolzanino è l’uomo del desiderio di due giovani donne sudamericane, che, per via di una contesa provocata dalla gelosia, sono ora finite davanti al giudice. La madre di una delle ragazze coinvolte, una donna cubana di 39 anni, è addirittura sotto processo con l’accusa di lesioni personali gravi e rischia di dover pagare cara la reazione incontrollata in difesa della figlia.

La vicenda risale all’estate del 2015 quando una ragazza colombiana venticinquenne incontrò casualmente in piazza Walther quello che considerava il suo fidanzato, un trentenne bolzanino, che, in quel momento, era in compagnia di un’altra donna poco meno che trentenne.

Pare che i due fossero già stati notati qualche giorno prima da alcuni conoscenti della colombiana la quale per la prima volta si era imbattuta dunque nella prova provata della nuova tresca che vedeva coinvolto il fidanzato. Invece che prendersela con lui, la giovane colombiana ebbe una reazione molto scomposta nei confronti della rivale cubana che venne insultata , minacciata e spintonata. Una scenata di gelosia che portò ad una denuncia finita davanti al giudice di pace in un procedimento penale tutt’ora pendente.

Nel frattempo però la situazione tra le due donne si è ulteriormente aggravata in quanto la giovane colombiana rimase vittima di una sorta di violenta ritorsione messa in atto dalla madre della rivale cubana che non aveva gradito alcuni epiteti che la figlia si era sentita urlare addosso. Due giorni dopo l’incontro casuale di piazza Walther, la giovane colombiana venne infatti aggredita nella gelateria dove lavorava a Bolzano. A presentarsi nel negozio, assieme ad un’altra persona, la madre della rivale cubana che non si limitò ad inveire a parole contro la giovane colombiana ma passò ben presto alle vie di fatto, colpendo la malcapitata con una serie di oggetti presenti nella gelateria, spingendola a ripetizione e gettandola infine a terra.

Ieri, 16 gennaio, all’avvio del processo davanti al giudice Carlo Busato un cliente, che seguì tutte le fasi dell’aggressione, ha fornito una dettagliata testimonianza confermando che la giovane colombiana finì a terra rimediando un brutto colpo alla spalla destra. In un primo tempo non sembrava nulla di grave, ma qualche ora dopo la giovane fu costretta a ricorrere alle cure dell’ospedale di Bolzano. La spalla infatti aveva subìto una lussazione. Per tentare di guarire furono necessari più di 40 giorni. Di qui l’accusa di lesioni personali gravi. In realtà la parte lesa lamenta danni permanenti per una presunta invalidità permanente del 12 per cento e l’impossibilità di tornare al lavoro con le capacità precedenti. La richiesta risarciotia avanzata dall’avvocato Nettis è di 50 mila euro. Il giudice dovrà probabilmente disporre una perizia.













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