Bolzano abbraccia il suo Conservatorio, in 500 al concerto 

Ovazione per l’Orchestra degli studenti del Monteverdi  diretta da Emir Saul. Incertezza per il passaggio alla Lub



BOLZANO. La città ha abbracciato il suo Conservatorio. Sala Michelangeli piena zeppa, senza più posti a sedere e tanti, tantissimi applausi per il concerto inaugurale dell’anno accademico del Monteverdi, ancora Conservatorio in attesa di diventare vera e propria Facoltà di musica della Libera università. Oltre 500 persone mercoledì sera hanno voluto esserci in un momento delicato per la “casa” della musica. Come ha detto il direttore Giacomo Fornari in avvio di concerto, sono tante le novità ed i problemi che fanno da corollario alla “transizione”, ma la cosa importante è constatare che indipendentemente dai problemi burocratici gli studenti del Monteverdi (tra cui anche diversi allievi stranieri da diversi continenti) hanno saputo farsi valere in un vero e proprio programma da professionisti consumati.

La quattordicenne Hannah Schneider, Lussemburghese trasferitasi a Fié, allieva del prof. Roberto Bisceglia nei corsi preaccademici dedicati ai giovani talenti, ha mostrato eccezionale maturità e scioltezza tecnica e si è destreggiata nel Preludio ed Allegro di Fritz Kreisler, un brano di grande poesia e bravura. Di altrettanta poesia è impregnata la celebre pagina di Joaquin Rodrigo, l’Adagio dal Concerto di Aranjuez per chitarra ed orchestra, magistralmente eseguito dal giovane Roberto Zadra, allievo di Laura Mondiello. La prima parte della serata si è conclusa con il celebre Concerto in Sol magg. per pianoforte ed orchestra di Maurice Ravel, cavallo di battaglia di Arturo Benedetti Michelangeli, già professore al Monteverdi e ideatore del concorso Busoni, e della sua allieva Martha Argerich che ha suonato più volte quel brano nello stesso auditorium in cui si sono esibiti i ragazzi. Certo un confronto non facile per Daniele Paolillo, allievo di Alessandra Brustia, che senza timori referenziali ha saputo imprimere alla sua interpretazione virtuosismo, ricchezza di colori e tante tinte morbide e delicate riscuotendo tantissimi applausi. Un successo lusinghiero per gli allievi del Monteverdi coronato anche l’esecuzione della Sinfonia n. 7 di Beethoven, definita da Fornari «un esempio incredibile di una rivoluzione di linguaggio che ha portato il compositore tedesco alla scoperta di nuovi ambiti compositivi». Il vulcanico (e molto rock) Emir Saul, docente di esercitazioni orchestrali del Conservatorio, a capo dell’Orchestra, ha inchiodato il pubblico alle poltrone e raccolto un importante successo grazie alle sue qualità musicali ed alla capacità di saper tirare fuori le migliori qualità dai ragazzi. Al termine applausi scroscianti. Una serata che ha donato ai bolzanini con grande generosità due ore di buona musica ad alti livelli.













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