Bolzano e la via Romea Germanica 

Il Comune tra i promotori dell’itinerario di «interesse culturale europeo»



BOLZANO. Nel 1232 l'abate Alberto viveva giorni inquieti. Aveva da poco assunto la direzione del monastero benedettino della Santa Vergine Maria di Stade, una città anseatica di certa rilevanza, allora, posta com'era nelle vicinanze della foce dell'Elba. E l'inquietudine, che gli toglieva anche il sonno e lo angustiava di giorno, gli derivava dalla regola. Ne voleva far approvare una di grande rinnovamento ma per farlo, era necessario che ne parlasse al papa. Decise allora di mettersi in viaggio. Dal nord della Germania lungo la direttrice che, tagliando nel mezzo il suo Paese, lo avrebbe condotto a Roma, dal pontefice Gregorio IX. Passando per le antiche città di Braunshweig, Gotha, Würzburg, Rothenburg, Augsburg, la romana Augusta Vindelicorum, Oberammergau, e poi le austriache Innsbruck, Matrei, fino a inoltrarsi in Italia passando prima per Bressanone, Bolzano e Treno e raggiungendo Padova, Ferrara, Ravenna, Arezzo, Orvieto, e infine a Roma. La consultazione vaticana andò bene, ma l'abate Alberto ritrovò molti avversari a casa sua. Ne fu talmente amareggiato che si ritirò, da solo, in un altro convento e lì di mise a scrivere le sue epistole, lettere e memoriali. In una di queste, conservata oggi nella biblioteca di Wolfenbuttel, è riportato anche l'itinerario attraverso l'Europa e quel suo viaggio divenne da allora una nuova via "romea". Un percorso di pellegrinaggio verso la capitale del cristianesimo e dei luoghi santi come la via Francigena che attraverso la Toscana, la pianura, Aosta e le Alpi raggiungeva poi la terra dei Franchi e infine Canterbury in Inghilterra. Quella dell'abate Alberto divenne così la «via Romea Germanica». La seconda, per importanza, nel mezzo del continente: da Stade a Roma. Ebbene, questa antica direttrice, avrà oggi Bolzano come sua "capitale". In senso logistico e organizzativo ma tant'è: «Abbiamo di recente ricevuto una richiesta che ci fa onore - ha detto ieri il sindaco - dalle tre associazioni, tedesca, austriaca e italiana, che ora curano e gestiscono la memoria e la conservazione dell'itinerario". Si tratta di "Via Romea", "the medieval pilgrimage Route to Rome 1236/37", che sono poi le date in cui Alberto scese e risalì da Roma verso il suo monastero. Bolzano in autunno sarà quindi il teatro di una grande manifestazione in cui questa via verrà riproposta e rivalorizzata. La si può infatti percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, attraverso un percorso che c’è già e sarà ancor più dotato in futuro di indicazioni, carte geografiche e stazioni di posta.













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