fiera di san martino

Bolzano: l’agonia degli ambulanti: «Un mestiere che muore»

Al mercato di Corso Libertà pochissimi clienti: «La gente c’è ma è qui per farsi una passeggiata, nessuno spende»


di Luca Pianesi


BOLZANO. «Gli italiani non hanno più soldi da spendere e se non ci sono i turisti a tenere su le vendite questo è un mestiere che rischia di andare a morire. Un tempo dopo una giornata di mercato tornavi a casa con i milioni di lire. Oggi è tanto se tiri su 200/300 euro e non chiudi in negativo con quanto hai dovuto pagare di tasse». E’ sconfortato Gianni Grendele, ambulante da 35 anni, figlio di venditori, una vita spesa tra bancarelle e piazze. Racconta della sua professione com’era qualche anno fa e il paragone con l’oggi diventa quasi impietoso, feroce. Ieri, infatti, la sua era una delle circa 100 bancarelle che affollavano corso Libertà per il mercato di San Martino e che, come le altre, ha visto avvicinarsi pochissimi clienti. «La gente passa, guarda da lontano, ma non compra niente - spiega un’altra commerciante, Susanna Qui - è un periodo davvero difficile. La crisi sta colpendo tutti e anche i turisti tedeschi spendono meno, con più attenzione. Le persone quando c’è il mercato scendono in strada, si fanno una passeggiata ma non comprano quasi nulla».

Ed effettivamente i passanti che si fermano tra le bancarelle per comprare sono davvero pochissimi come spiegano Mariagrazia Gaspari e Elisa Ravalli mentre attraversano corso Libertà guardando merci e prodotti. «Se si possono evitare le spese, in una famiglia, è sicuramente meglio - racconta Mariagrazia - ormai si viene al mercato più per farsi un giretto che per comprare. E se qualcuno vuole prendere un prodotto, una merce, si presenta tra le bancarelle con quell’obiettivo in testa cercando l’offerta migliore. Un tempo si veniva al mercato e ci si faceva attrarre dai venditori e dai loro prodotti. Si tornava a casa con vari acquisti anche se non si era usciti di casa con quell’intenzione. Oggi non è più così. E la colpa è anche un po’ degli stessi venditori che hanno prodotti molti simili tra loro. E meno male che ci sono gli extracomunitari e gli stranieri che almeno portano un po’ di colore e rendono più vario il mercato».

Tra questi c’è Charly, un ambulante che vende portafogli e cinture che spiega: «Ormai si fatica ad ogni mercato e oggi (ieri n.d.r.) ancora di più del solito. In questo periodo dell’anno, per San Martino, infatti, praticamente non ci sono turisti e quindi i soldi che girano sono davvero pochi. Una volta era molto diverso - conclude sorridendo mentre una signora cerca di proporgli lo scambio tra una sua cintura e quella del figlio - e capita anche che qualcuno pur di risparmiare 10 euro le provi tutte, anche il baratto». E ad aggravare le cose per gli ambulanti ci s’è messa anche la rete. La conferma arriva da Christian Giacomozzi che dice: «Io ormai compro un sacco di cose via internet. E’ molto più comodo, ti scegli i prodotti comodamente da casa tua e poi vai a spendere molto meno, anche del mercato. Io sono qui (in corso Libertà n.d.r.) per farmi una passeggiata. Sono contento ci sia la fiera perché diventa un’occasione per scendere in strada e farsi un bel giretto domenicale, ma non penso comprerò nulla». «E’ bello che la città si riappropri delle sue vie - gli fa eco un altro passante Stefano Guerra - e che i cittadini possano percorrere strade altrimenti riservate ad auto e veicoli ma non sono qua per comprare. Ne approfitto per fare due passi».

Una passeggiata, una scampagnata domenicale, un’occasione per vivere la città in un modo diverso. Insomma il mercato si trasforma più in un’attrazione, in un catalizzatore di persone che in un momento di commercio, di vendite e di acquisti. «I tempi sono cambiati tantissimo - chiosa Gianni Grendele - una volta guadagnavamo anche troppo. Qui al mercato di Bolzano c’erano 20 banchi che vendevano giacche di pelle. Prodotti molto ricercati e costosi. Oggi non se ne vedono più. C’è una corsa al ribasso. Si cerca di giocare sul prezzo di proporre merce a 5, 10 euro. I margini di guadagno sono minimi e anche il cliente non ha la percezione di andare a comprare merce di qualità. Il nostro è un lavoro che andrà a scomparire. Già oggi il 50% dei venditori è straniero. Ai giovani chi glielo fa fare di svegliarsi alle 5 del mattino, prendere la pioggia, stare al freddo un’intera giornata e rifarsi a stento delle spese?».

 













Altre notizie

ospiti vip

Zidane, settimana di relax nel meranese

Il campione francese è ripartito dall’aeroporto di Bolzano, dove non si è sottratto ad una foto prima di salire su un jet privato (immagine da Instagram / Davide Montemerli)

Attualità