COMMERCIO

Bolzano, piccoli negozi in crisi: 138 chiusure in 15 anni

Il piano del commercio cittadino registra invece un raddoppio delle grandi superfici


Antonella Mattioli


BOLZANO. Aumentano i negozi di grandi dimensioni, calano i piccoli. È il trend che emerge dall’analisi fatta dallo studio Giovanelli che ha messo a punto il piano comunale per le medie strutture di vendita. Il documento sarà presentato mercoledì in commissioni attività economiche.
 Nell’arco di 15 anni c’è stata una diminuzione del numero dei punti vendita: inizialmente il calo è avvenuto in maniera contenuta, più recentemente c’è stata un’accelerata. Si è così passati complessivamente dai 1.716 esercizi del 1995 ai 1.638 di oggi. Il calo riguarda i negozi di vicinato (fino a 150 metri) che hanno perso 138 esercizi nel giro di sette anni: erano 1.465 nel 2002, 1.327 nel 2009. Da queste cifre si deduce che - contrariamente alle aspettative - a Bolzano la liberalizzazione per gli esercizi di vicinato prevista dal decreto Bersani, recepita in Alto Adige nel 2000, non ha comportato alcun incremento del numero complessivo dei punti vendita.
 Dal 2002 ad oggi sono aumentate le medie strutture di vendita (da 150 a 500 metri) salite da 201 a 223, più che raddoppiate le grandi (sopra i 500 metri) che sono passate da 37 a 88 e sono concentrate in particolare nelle zone produttive. L’aumento dei negozi di grandi dimensioni, supermercati ma non solo, da tempo ormai sta mettendo in grossa difficoltà i piccoli che non reggono la concorrenza. La conseguenza immediata è che se 15 anni fa a Bolzano c’erano 17,7 negozi ogni mille abitanti, nel 2002 erano 17,5, oggi 15,8. Un valore leggermente superiore alla media provinciale che è di 14,5.
 Dallo studio emerge che il capoluogo risulta un po’ carente sul versante delle medie strutture e lievemente sovradimensionato sulle grandi. Altro dato interessante: il settore merceologico non alimentare è di gran lunga superiore, sia a livello numerico che per superficie di vendita, a quello alimentare.
 Complessivamente, in ambito comunale, ci sono 268 punti vendita del settore alimentare contro i 1.370 del non alimentare che rappresenta ormai l’83,6% del totale.
 Fra i negozi di vicinato il settore non alimentare conta 1.101 esercizi su un totale di 1.327, con 64.950 metri quadrati su un totale di 74 mila. Anche nelle medie strutture si conferma la netta prevalenza del non alimentare (90%): oggi l’alimentare è a quota 10% contro il 16,6% del 2002. Tale supremazia è solo un po’ meno accentuata (76%) per quanto riguarda le grandi strutture. Lo studio suggerisce di adottare qualche aggiustamento per riequilibrare il rapporto tra i due settori













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