BOLZANO

Bolzano, ruba in un bar e cerca di colpire i poliziotti con il coltello: arrestato

Operazione della polizia in via Macello: in manette Mohamad Traoure e il complice Issam Jamazi


di Alan Conti


BOLZANO. Operazione delicata questa notte (tra mercoledì e giovedì 16 marzo) per gli agenti della squadra volante di Bolzano coordinati da Maria Chiara Bacca. Avvertiti da una cittadina straniera insospettita da alcuni movimenti insoliti, i poliziotti si sono recati in via Macello nel quartiere dei Piani. Una volta sul posto si sono accorti di una figura che sporgeva per metà dalla finestra di un locale pronto a scappare. Evidente come si trattasse di un ladro. L'uomo, Mohamad Traoure, è un cittadino maliano di 22 anni che alla vista dei poliziotti ha estratto un coltello brandendolo contro gli agenti. Nonostante gli inviti a deporre l'arma Traoure non ha desistito cercando di affondare il colpo più volte. Dopo aver schivato le coltellate gli uomini della Volante sono riusciti a immobilizzarlo e bloccarlo. Nel frattempo all'interno del locale si era nascosto Issam Jamazi, cittadino tunisino di 31 anni che sperava di restare nell'ombra approfittando del trambusto all'esterno. Gli agenti, però, lo hanno bloccato mentre si trovava ancora nel bar stringendo tra le mani la refurtiva. Una volta perquisiti i poliziotti hanno ricomposto tutto il bottino: 80 euro in banconote, tre blocchetti contenenti buoni pasto della catena “Lunch Time”, una tessera bancomat della banca “Raiffeisen” e un profilato metallico piegato come se fosse un piede di porco utilizzato per forzare la porta d'ingresso del locale. Sequestrato anche il coltello utilizzato da Traoure. Entrambi sono senza fissa dimora e con precedenti di polizia. Inevitabile l'arresto con trasferimento nel carcere di via Dante.

Su Traoure, inoltre, grava la pesante accusa di essere uno degli scafisti che organizzò il viaggio di 367 migranti nel febbraio 2016 con approdo a Pozzallo nel consorzio comunale di Ragusa in Sicilia. Uno sbarco drammatico con il barcone salvato dalla nave della Marina Militare italiana Fulgosi. Finirono in tre in manette con l'accusa di aver guadagnato fino a 1.000 euro a persona per l'organizzazione del viaggio.

Jamazi, invece, è una vecchia conoscenza della polizia bolzanina. Lo scorso dicembre, infatti, fu trovato mentre tranciava le inferriate di un negozio e sulla spalle uno zaino con due coltelli e due torce. Nel settembre 2016, invece, fu sorpreso mentre scappava dalla rampe di un garage di un condominio a Firmian dove aveva appena rubato due valigie. Nel maggio 2010 Jamazi venne arrestato in un'operazione antidroga della polizia e trovato in possesso di 21 grammi di eroina dopo essere stato aggredito da altri connazionali. Nell'agosto 2015 i carabinieri di Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa lo rintracciarono e lo arrestarono perché destinatario dell'ordine di carcerazione. Solo due mesi prima, a maggio 2015, nei cortili di via Alessandria aveva aggredito a calci e pugni i poliziotti della squadra volante con undici dosi di eroina addosso e un coltello serramanico.













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