Bolzano sud, 30 milioni per la nuova officina treni 

Investimento strutturale della Provincia: sarà uno snodo centrale del sistema ferroviario. Polo di innovazione per la mobilità sostenibile alternativa alla gomma


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Bolzano sud insiste nel riempirsi di contenuti infrastrutturali e diventa una città dentro la città, sempre più strategica e sempre meno appendice. Ora, lì si riverserà un investimento di quasi 30 milioni di euro per farne uno snodo centrale del sistema ferroviario dell'intero territorio.

Una “stazione Bolzano sud” per la manutenzione dei treni ma non solo: anche un luogo di innovazione e di economie di rete. Perché lì, su una superficie di quasi un ettaro e mezzo dove ora si trova un impianto non più utilizzato di movimentazione merci, dopo l'attraversamento di Isarco e A22 e prima della biforcazione ferroviaria per Merano, sorgerà un impianto modello per la riparazione e la messa in sicurezza di 30 treni. Questo se verrà servito un solo gestore ferroviario. Se due o più, almeno di 60 treni sarà la potenzialità strutturale della nuova officina ferroviaria. «Il treno e dunque la mobilità sostenibile non su gomma è diventato un asset strategico della politica della Provincia» spiega Daniel Alfreider. Per il nuovo assessore alla mobilità, l'investimento non è tuttavia solo indotto da una filosofia d'impiego sempre più perseguita anche in termini culturali: una valenza industriale precisa. Perché i treni provinciali, dopo l'elettrificazione della ferrovia della Venosta, gli accordi con Trenitalia per l'uso della tratta Brennero-Verona sono ormai parte del patrimonio infrastrutturale del territorio.

E su questo piano Alfreider fornisce anche una notizia: «La Provincia ha deciso di acquistare sette nuovi convogli ma, e questa è ormai una decisione, altri se ne aggiungeranno nei prossimi anni». Sono dotazioni tecnologicamente all'avanguardia, che in molti casi hanno ottenuto anche il sostegno in sinergia di Trenitalia e che si apprestano a rivoluzionare l’ “accoglienza” a bordo del traffico soprattutto pendolare aumentando la qualità della vita degli utenti. Ma anche quella del servizio. È in questa luce, per seguire il nuovo passo dei treni in gestione Sad, che palazzo Widmann ha deciso di investire una cifra considerevole in un settore, quello della manutenzione tecnica, apparentemente meno d'impatto in termini di visibilità. È stato appunto Alfreider a individuare tempi e luoghi della nuova infrastruttura, scegliendo, con Bolzano sud, di concentrare nel capoluogo attività che erano fino ad ora disperse in vari luoghi: per il materiale rotabile Sad tra Malles e San Candido e per quello di Trenitalia soprattutto a Bolzano stazione. Per quanto riguarda l'iter progettuale l'incarico è stato dato Sta, la società Strutture trasporto Alto Adige, il braccio operativo della Provincia per le sue attività infrastrutturali. Sta ha da poco concluso un altro progetto strategico, sul piano della mobilità pubblica, quello che ha riguardato la nuova stazione autocorriere di via Renon a Bolzano, completata in soli tre mesi. Come detto, la capienza dell'officina ferroviaria è prevista in una prima fase di 30 treni per poi salire a 60 in previsione di una accoglienza di più gestori delle linee. La struttura sarà inoltre adatta per convogli con una lunghezza fino a 140 metri ed è stata studiata per disporre di almeno due binari per ciascun operatore. Già disponibile il progetto di massima della sua collocazione in un'area già destinata a funzioni di manutenzione di materiale rotabile ma che ora necessita di un profondo lavoro di risanamento dei terreni e di riqualificazione e di ridisegno complessivo degli impianti. Anche definito il disegno interno e le proporzioni che dovranno possedere binari, ingresso e uscita dei convogli e contenuti degli impianti tecnologici e di rimessaggio.















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