Boschi «blindata», è un caso nazionale  

La sottosegretaria correrà nel seggio della Camera di Bolzano. Di Maio: «Fuga dalla Toscana». Meloni: scambio con la Svp



BOLZANO. È Bolzano il collegio sicuro che Matteo Renzi ha scelto per Maria Elena Boschi. Ormai davvero non dovrebbero esserci più sorprese. La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio verrà candidata nel collegio della Camera di Bolzano-Bassa Atesina e forse anche nel listino proporzionale del Pd in regione. Tra i pochi collegi sicuri in Italia, quello più a nord è stato considerato il migliore, un po’ più lontano dallo scandalo banche e dove, caso quasi unico in Italia, ha vinto il «sì» al referendum sulla riforma costituzionale, che portava la firma dell’allora ministra. Il segretario del Pd Renzi darà l’annuncio ufficiale domani durante la direzione nazionale. Tra le candidature, dovrebbe comparire anche il sì a Gianclaudio Bressa nel collegio del Senato di Bolzano-Bassa Atesina. La Svp, che puntava su Graziano Delrio, gode comunque di ottimi rapporti con Maria Elena Boschi, che come sottosegretaria è responsabile dell’attuazione del programma di governo. Scontato che l’appoggio della Svp, determinante per l’elezione, avrà il suo peso nell’elenco delle richieste al Pd per la prossima legislatura, se i democratici saranno ancora al governo. Conferma il deputato uscente Daniel Alfreider: «Maria Elena Boschi conosce molto bene la nostra realtà e ha una straordinaria capacità di lavoro. È vero che non è una candidata locale, ma credo che sia altrettanto importante che la nostra provincia possa contare, oltre che su Bressa, su un personaggio di questo calibro». Come nel resto d’Italia, nella base del Pd bolzanino c’è tensione per l’assenza di un candidato locale, ma a giochi fatti passa la linea di serrare le fila. Così Matteo Bonvicini, esponente della segreteria molto critico nei giorni scorsi: «Quanto temuto è purtroppo accaduto. Adesso per il 4 marzo lavoreremo comunque per un buon risultato. Non è questo il momento delle polemiche». Tutto miele il commento sul web di Uwe Staffler, già sfidante del segretario Alessandro Huber: «Oggi (ieri, ndr) compie gli anni Maria Elena Boschi, una delle più belle scoperte della politica italiana degli ultimi anni. Auguri di cuore, e andiamo avanti con queste riforme». Huber e la segreteria erano impegnati ieri sera a definire i candidati degli altri collegi, tra cui Andrea Casolari, Mauro De Pascalis, Renate Prader e Mario Cappelletti.

IL CASO NAZIONALE. È nazionale il «caso» di Maria Elena Boschi. Gli avversari hanno iniziato ieri a lanciare i petardi. «Hanno candidato Maria Elena Boschi a Bolzano, qui ad Arezzo la faccia non ce la può mettere. I Cinque Stelle si candidano nel luogo di residenza»: così ieri alla trasmissione Matrix il candidato premier del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio in collegamento da Arezzo, «Quella delle banche è la punta di un iceberg di un fenomeno politico per cui i partiti della seconda Repubblica hanno agito insieme per difendere i propri interessi. È abbastanza eloquente il fatto che Maria Elena Boschi vada a candidarsi a Bolzano, perché evidentemente ad Arezzo non ha chance». Si è fatta sentire anche Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: «La sinistra tace davanti alla gravissima ingerenza di Vienna, che vuole dare la cittadinanza austriaca agli italiani di lingua tedesca dell'Alto Adige in cambio del sostegno della Svp a “lady Etruria”. L'unica possibilità rimasta alla Boschi di essere eletta è infatti quella di farsi votare da un partito che dichiara di non sentirsi italiano. I cittadini di Bolzano sappiano che ogni voto al Pd è un voto per dividere e che al contrario ogni voto dato a Fratelli d'Italia è un voto per difendere l'unità nazionale».

IL CENTRODESTRA. L’alleanza di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia non ha ancora scelto i propri candidati. Michaela Biancofiore, che potrebbe sfidare Maria Elena Boschi nel collegio della Camera, sarà oggi ad Arcore dove Berlusconi presiede il tavolo sulle candidature: «Immagino che sarò io la sfidante, ma non è escluso che Berlusconi si riservi qualche colpo a sorpresa nazionale contro Maria Elena Boschi». Sul Senato a Bolzano la Lega dovrebbe schierare il commissario Massimo Bessone, impegnato ieri a Milano nella riunione del coordinamento federale. Non sembra esserci spazio per un candidato non di bandiera, come chiesto da Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia). Bessone: «È confermata la linea di candidare i nostri». (fr.g.)















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Valeria Frangipane

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