Burgraviato, in quattro comuni è allarme acqua all’uranio

L’eurodeputato Andrea Zanoni ha presentato una interrogazione per denunciare le alte percentuali riscontrate a Postal, Lana, Silandro e Martello



MERANO. «La Commissione europea obblighi le autorità della Provincia autonoma di Bolzano a fare chiarezza sui livelli record di uranio registrati nell'acqua potabile di alcuni comuni della provincia». Lo chiede Andrea Zanoni - eurodeputato dell’Alleanza dei democratici e del liberali per l’Europa, e membro della commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare al Parlamento europeo - con un'interrogazione parlamentare.

Zanoni denuncia in Europa i risultati di una ricerca commissionata dalla Agenzia provinciale per l’ambiente della Provincia autonoma di Bolzano sugli acquedotti secondo cui le concentrazioni di uranio nell’acqua potabile superano i 20 µg/l (microgrammi per litro) in diversi comuni del Burgraviato: Postal (23 µg/l), Lana (36 µg/l), Silandro (62 µg/l) e infine Martello, in merito al quale i rilievi registrano il preoccupante dato di 80 µg/l. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha fissato il valore limite/guida di presenza di uranio nell’acqua potabile prima in 15 µg/l e successivamente in 30 µg/l (Uranium in Drinking-water: background document for development of WHO Guidelines for Drinking-water Quality), soglie riferite a un individuo adulto di 60 kg (quindi per bambini e donne in gravidanza il limite è inferiore).

«Le percentuali di questa sostanza, origine di patologie quali le nefropatie, sono da allarme rosso, ben al di sopra dei limiti raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità osserva Zanoni - le autorità devono prendere immediatamente le dovute precauzioni per salvaguardare la salute di tutti i cittadini».

«Oltre ai pericoli di contaminazione radiologica associati a tale elemento, l'uranio presenta anche una tossicità chimica visto che tende ad accumularsi nei reni e a causare patologie quali le nefropatie – aggiunge l’eurodeputato – per questo ho chiesto alla Commissione di pretendere che le autorità locali intervengano prima possibile per fare chiarezza sulle ragioni della presenza di concentrazioni così elevate di questo metallo disciolto negli acquedotti e prendere le dovute contromosse. Inoltre reputo importante informare i cittadini europei nel caso esistano altre zone dell'Unione con simili percentuali di uranio nell'acqua dell’acquedotto ed intervenire prontamente».

«Continuando a trattare la qualità dell'acqua come un aspetto secondario - conclude Zanoni - si sta verificando l'assurdo paradosso di un continente, l'Europa, ricco di acqua dolce ma povero di acqua potabile». Ora la parola passa all’Europarlamento e, in seconda battuta, alla Provincia autonoma di Bolzano.

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