IL CASO

Cambia la ditta dell’appalto e lui perde il lavoro perché in malattia

La drammatica disavventura di un lavoratore bolzanino rimasto senza stipendio. Al cambio d’impresa nel settore postale era in ospedale: ora non lo vogliono più


Mario Bertoldi


BOLZANO. Si trova momentaneamente senza lavoro perché al momento del passaggio da una ditta all’altra di un appalto affidato da Poste italiane, si trovava in malattia ed era ricoverato in ospedale per problemi cardiaci.

Ora è stato dimesso; è in grado di riprendere a lavorare ma il suo posto - nonostante la tutela prevista dal contratto di lavoro di categoria - non c’è più perchè l’impresa che è subentrata lo ha sostituito con un altro lavoratore.

È la triste storia di Natale di Luca Manco, 44 anni, di Bolzano. Sino allo scorso mese di maggio era dipendente di una ditta privata che aveva in appalto il servizio di carico e scarico della posta in alta valle Venosta, in particolare nei centri di Laces e Malles. Luca Manco faceva l’autista.

A fine maggio, durante l’orario di lavoro fu costretto a rivolgersi con urgenza all’ospedale di Silandro in quanto colto da forti dolori al petto. I medici gli diagnosticarono (per fortuna in tempo) un attacco cardiaco, cioè una pericardite con severa insufficienza cardiaca. Seguì un lungo periodo di assenza dal lavoro per le cure del caso. Oggi Luca Manco si è ristabilito anche se è costretto ad assumere quotidianamente diversi medicinali (con una spesa di 300 euro al mese) per evitare ricadute pericolose. E’ però rimasto senza lavoro.

Cosa è accaduto? Che proprio durante la sua assenza per le cure specialistiche si è verificato il cambio della ditta che ha assunto l’appalto per la fornitura del servizio di trasporto posta in alta valle Venosta. In sostanza, la ditta di riferimento è cambiata e, come previsto anche dagli accordi sindacali in casi come questi, tutti i dipendenti della ditta «in uscita» avrebbero dovuto essere assunti dalla ditta «in entrata», quella cioè che si è aggiudicata l’appalto per i prossimi anni.

Così in effetti è avvenuto per tutti gli altri dipendenti, ad esclusione di Luca Manco la sui posizione, però, risulta tutelata dall’articolo 7 del contratto di lavoro di categoria. Della questione era informato anche il sindacato e proprio a fronte delle istanze della Cgil la ditta subentrata nell’appalto (che ha sede a Martina Franca in Puglia) aveva garantito che Luca Manco avrebbe potuto riprendere il suo posto di lavoro non appena rimessosi in sesto.

In realtà dal 4 dicembre scorso l’uomo è a casa. Per il momento l’impresa non sembra aver l’intenzione di ammetterlo al lavoro. Luca Manco si è più volte detto disponibile a sottoporsi ad una visita medico legale per provare la sua idoneità al lavoro, ma non ha avuto alcuna risposta













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