Campofranco cambia manager e si “affida” al re dei bar Loacker 

La proprietà ha incaricato Michael Kompatscher di concludere il progetto di riqualificazione e di curare il lancio del ristorante sulla terrazza di piazza Walther e del bar su vicolo Parrocchia


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Riparte dalla Loacker la fase due di palazzo Campofranco. E dall'inventore di una delle più recenti accelerazioni commerciali di piazza Walther: il “bar dei wafer”. È a Michael Kompatscher, infatti, tra gli artefici del successo del marchio altoatesino che ha portato i "Neapolitaner" e la loro famiglia dolce in giro per il mondo, che la proprietà ha affidato il progetto di riqualificazione dell'intero quadrante settecentesco. E proprio mentre questo prende forma: ieri sono apparsi infatti in cima alla grande terrazza che guarda la piazza e il duomo le prime strutture in acciaio che ci consegnano finalmente i tratti del nuovo landscape urbano, paesaggio architettonico che connoterà Campofranco.

Quegli archi in acciaio corrono dalla Vodafone fino alla fine del fronte e saranno almeno una decina. Costituiscono la struttura fissa del ristorante che sarà ospitato lassù dall'anno prossimo. Questi stessi archi hanno infine il compito di sorreggere le vetrate in cristallo che consentiranno agli ospiti di godere della vista anche d'inverno, a porte chiuse. E, d'altro canto è tra quel vetro e acciaio che il palazzo acquisirà quella integrazione contemporanea e quel respiro che è il cuore architettonico del progetto. L'altro è lo scavo nel cortile.

Qui, i lavori sono ormai conclusi e il “buco” coperto. Si sta lavorando ai solai che costituiranno la struttura della parte commerciale sotterranea a cui si accederà lungo una grande scala, sempre di vetro, che correrà tutt'intorno al vaso trasparente che racchiude già adesso le radici del Gingko biloba, l'architettura verde che è stata accuratamente conservata fin'ora. L'apparizione delle strutture in metallo a vista, sopra la piazza, sono dunque il segno che la riqualificazione è giunta alla sua fase conclusiva. E proprio nella prospettiva di queste nuove scadenze, la proprietà di Campofranco ha definito un cambio della guardia: il precedente project manager, il conte Huyn, che ha curato tutta la fase di preparazione, di ricerca del progettista, di accompagnamento della parte amministrativa e anche l'individuazione di un direttore lavori, l'architetto Michele Stramandinoli, è stato da poco sostituito con uno dei vertici della Loacker. Michael Kompatscher dovrà così occuparsi non solo di portare a compimento il progetto in cantiere ma, soprattutto, di curare i rapporti con gli eventuali gestori della nuova struttura. Passaggio estremamente complesso. Perché il nuovo Campofranco intende dotarsi, sulla terrazza che guarda la piazza Walther, di un ristorante di prestigio e dunque prova a ricercare un gestore e uno chef all'altezza del compito. Già si sono fatti avanti alcuni candidati che saranno oggetto di esame e di colloqui nelle prossime settimane. Kompatscher dovrà, perché pare questa l'intenzione della proprietà, individuare un target commercialmente compatibile per la struttura di ristorazione che è stretta tra altri locali di qualità e esercizi più popolari. E dunque delinearne l'identità. Non dovrà essere se eccessivamente "stellato" né troppo in linea con i ristoranti sottostanti. Poi c'è il bar, in costruzione sul lato del quadrante che guarda vicolo Parrocchia, a fianco del Kaiserkrone. Altro passaggio che dovrà curare Kompatscher forte della sua esperienza aziendale e, in particolare, di quella acquisita con la creazione e la conduzione del bar Loacker, l'ultimo apparso sotto il Walther. E dunque, sia l'avvio della costruzione del ristorante che l'arrivo di un manager di grande esperienza commerciale, fanno intendere che Palais Campofranco ora sta individuando il suo nuovo posizionamento in centro storico, non solo come struttura architettonica, ma come snodo commerciale e di ristorazione.













Altre notizie

Attualità