Cartelli, Fitto dice no a Cai e Avs in commissione

Holzmann: il ministro preferisce dei tecnici. L'Alpenverein apre sui rifugi


Maurizio Dallago


BOLZANO. Cai e Alpenverein non faranno parte della commissione sui toponimi. Così il ministro Fitto all'onorevole Holzmann. Intanto si prospetta la gestione comune dei rifugi.

A dicembre scade la concessione per 24 strutture passate dallo Stato alla Provincia e gestite attualmente dal Cai. Quest'ultimo aveva proposto all'Alpenverein una gestione comune. E il presidente Avs dice di sì. «Sono pienamente d'accordo per gestire insieme questi rifugi, con la Provincia - come proprietaria degli immobili - che finanzierà la loro manutenzione straordinaria», afferma Georg Simeoni. Appena tornato dalle vacanze, il responsabile dell'Alpenverein non si pronuncia invece sull'intesa tra Stato e Provincia in merito alla segnaletica di montagna.

Accordo che prevede la nascita di una commissione paritetica tra governo e Provincia - formata da 4 membri - e chiamata a decidere sui 1500 nomi monolingui riscontrati sui cartelli già installati dall'Avs lungo i sentieri di montagna. «Parlando nei giorni scorsi con il ministro Raffaele Fitto, mi ha detto che non è sua intenzione chiamare a fare parte della commissione esponenti delle associazioni alpinistiche, quanto piuttosto dei tecnici», afferma l'onorevole Giorgio Holzmann (Pdl). La giunta provinciale non ha ancora deciso sui 2 componenti di sua spettanza.

«Vogliamo capire come intende muoversi il ministero per i Rapporti con le regioni e nei prossimi giorni chiameremo la prefettura», afferma Luis Durnwalder. Il presidente altoatesino sottolinea quindi che nella seduta di giunta prevista per domani non verrà presa la relativa delibera.

Il Cai Alto Adige si era detto disponibile a fare parte della commissione paritetica, o comunque a dare un supporto tecnico alla paritetica. A questo punto, stando alle parole del ministro, si arriverà a quattro membri che saranno probabilmente il prefetto o un suo delegato, il direttore generale della Provincia Hermann Berger e due tecnici esperti nella materia.

Il dialogo tra le due associazioni alpinistiche potrebbe comunque proseguire sui toponimi, come pare destinato a consolidarsi con la scelta di proporre una gestione congiunta di oltre una ventina di rifugi alpini in Alto Adige.

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