Case Ipes, agli stranieri solo le briciole 

Nel 2017 su un totale di 365 assegnazioni ai cittadini extra Ue sono andati 33 alloggi. Oltre 4 mila le richieste complessive


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Se la matematica non è un’opinione, c’è subito da sfatare un mito. Quello che gli stranieri si accaparrano la maggior parte degli alloggi Ipes. Dai dati relativi allo scorso anno è ancora il gruppo italiano quello che appare avere maggiore bisogno dell’edilizia sociale. Gli alloggi assegnati nel 2017 sono stati 365, in totale su scala provinciale, di cui 125 sono andati al gruppo tedesco, 183 al gruppo linguistico italiano, 6 ai ladini, 5 a cittadini Ue, 33 a persone con cittadinanza extra Ue e 13 ad enti ed organismi. Numeri che - se integrati con quelli di chi ha fatto richiesta ma che l’appartamento Ipes non l’ha ottenuto - fanno capire come gli stranieri in senso lato non fanno certo la parte del leone nell’aiuto pubblico per l’edilizia sociale. Infatti, sempre nel 2017 troviamo - tra chi l’alloggio non l’ha ricevuto - 928 appartenenti al gruppo tedesco: 1.606 le domande inevase del gruppo italiano, 195 quelle di cittadini Ue e 1.555 di persone con cittadinanza extra Ue, per un totale di 4.321 richieste.

Ecco che, quindi, a fronte di oltre millecinquecento richieste di extracomunitari a loro sono andati appena 33 appartamenti di edilizia sociale. Dati e cifre che si evincono da una recente risposta del presidente Heiner Schweigkofler ad un’interrogazione del consigliere provinciale dei Freiheitlichen Walter Blaas che aveva indirizzato i suoi quesiti all’assessore competente, Christian Tommasini. Sembrerebbe quindi funzionare - nel senso di stop al mero criterio del bisogno e salvaguardia degli autoctoni - la norma provinciale che fissa un «tetto» nel numero di assegnazioni per gli stranieri, che spesso si rivolgono, di conseguenza, al libero mercato degli affitti. Ma anche in questo caso la Provincia ha «contingentato» da tempo il contributo per l’affitto da assegnare a persone extra Ue.

Per quanto attiene la realizzazione del programma di costruzione, nel 2017 era prevista una spesa complessiva di 53.487.000 euro, di cui 18.229.000 euro per nuove costruzioni e 35.258.000 milioni per la manutenzione straordinaria degli immobili. Per il quinquennio 2016-2020 il programma di costruzione dell’Istituto per l’edilizia sociale prevede la realizzazione effettiva di 300 alloggi.

In media saranno costruiti 60 alloggi all’anno con un investimento di 15 milioni di euro. Il costo medio stimato per ogni alloggio è di 250 mila euro. La spesa totale si attesta, così, sui 75 milioni di euro nell’arco dei cinque anni. Altri 75 milioni di euro nei cinque anni, con un importo di 15 milioni annui, vengono investiti per i risanamenti di alloggi, ovvero per la manutenzione straordinaria e la sistemazione delle abitazioni già in dotazione all’Istituto. La spesa per la manutenzione ordinaria viene coperta con gli introiti degli affitti. Accanto ai risanamenti si prevede, inoltre, la possibilità di mettere a disposizione nuovi alloggi in edifici già esistenti grazie a interventi di sopraelevazione. Un intervento di questo tenore, purché cofinanziato tramite un progetto Ue, è quello del Comune di Bolzano denominato "Sinfonia" che interessa tre edifici, uno tra via Brescia e via Cagliari, uno in via Similaun ed uno in via Palermo. Un altro intervento interessa il Comune di Laives con una palazzina in via Sottomonte. Secondo i criteri applicati per il calcolo del fabbisogno di alloggi per il quinquennio 2016-2020 risulta un fabbisogno complessivo di 1.210 abitazioni. Nel comune di Bolzano il fabbisogno stabilito secondo i medesimi criteri è di circa 400 abitazioni sempre per gli anni 2016-2020. Infine, da ricordare che l’Ipes ha oltre 13 mila alloggi con circa 30 mila inquilini.













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