Case Ipes, “quote” per le coppie giovani 

L’assessore Tommasini: «Voglio estendere la formula del cohousing a caseggiati ad alta concentrazione di anziani »



BOLZANO. La formula del cohousing Rosenbach/Mignone estesa ad alcuni caseggiati Ipes, dove sta aumentando rapidamente l’età degli inquilini. L’idea è dell’assessore provinciale Christian Tommasini che pensa all’inserimento di giovani o di giovani famiglie all’interno di condomini dell’Istituto: prezzi d’affitto calmierati in cambio di un’attività sociale e culturale a favore in particolare degli anziani. «Voglio portare in giunta - spiega Tommasini - il modello di cohousing Rosenbach che, dopo un anno di sperimentazione, sta dando buoni risultati. La soddisfazione è reciproca: per i giovani e per il quartiere».

La sperimentazione. La formula adottata a Oltrisarco è pensata per i giovani e si basa su un patto: la Provincia mette a disposizione minialloggi per due persone all’interno dell’ex convitto di piazza Nikoletti ad un canone di 130 euro al mese ciascuno. In cambio le persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni s’impegnano a frequentare un corso di formazione e si fanno promotrici di progetti capaci di coinvolgere il quartiere, in questo caso Oltrisarco, in iniziative stimolati. L’impegno che le persone si assumono dura un anno, rinnovabile per altri dodici mesi.

«In questo caso però - spiega l’assessore - stiamo parlando di un progetto specifico legato ad un quartiere. Io vorrei estenderlo a livello provinciale, partendo da Bolzano, dove ci sono le maggiori problematiche. L’idea è di individuare un certo numero di alloggi Ipes, si potrebbe partire con una decina, in cui inserire alcuni giovani o famiglie. Ovviamente andrebbe fatto un bando con una graduatoria ad hoc. Anche qui come a Oltrisarco si darebbe ai giovani la possibilità di cominciare a costruirsi una vita autonoma, uscendo dalla casa dei genitori, in cambio di un impegno a favore degli anziani».

Che nel capoluogo stanno aumentando in maniera esponenziale: secondo gli ultimi dati forniti dal Comune nel 2017 gli over 65 erano il 23,6% e gli over 75 il 12,7%.

È vero che assieme all’età sta aumentando anche la qualità della vita, cosa che consente anche a persone che hanno superato gli 80 anni di vivere da sole - il 41% della popolazione bolzanina è single - ma la solitudine pesa e spesso e volentieri si trasforma in un pericoloso isolamento.

«La presenza di giovani che come nel caso del cohousing Rosenbach - spiega Tommasini - verrebbero adeguatamente formati, sarebbe importante per creare quella rete sociale che una volta c’era e oggi manca. E lo dimostra il fatto che, spesso e volentieri, ormai non si conosce neppure il vicino che abita sul nostro stesso pianerottolo».

L’aiuto. Ai giovani cosa verrebbe chiesto? «Per esempio suonare il campanello all’inquilino dell’ultimo piano, per accertarsi che stia bene e chiedere se ha bisogno di essere accompagnato a fare la spesa o in farmacia. Fermarsi a scambiare due chiacchiere, spiegando che c’è la possibilità di partecipare a qualche iniziativa organizzata nel quartiere. Non si tratta di grandi cose, sono però importanti perché danno la sicurezza a chi vive solo di avere qualcuno su cui contare».

L’idea è di sperimentare il progetto nelle case che l’Istituto costruirà, ma soprattutto in quelle che già ci sono.

«Intendiamoci, non c’è alcuna intenzione di sostituirsi al sistema assistenziale esistente. Si vuole offrire qualcosa in più e di diverso perché diverse sono le necessità».















Altre notizie

ospiti vip

Zidane, settimana di relax nel meranese

Il campione francese è ripartito dall’aeroporto di Bolzano, dove non si è sottratto ad una foto prima di salire su un jet privato (immagine da Instagram / Davide Montemerli)

Attualità