Caso Podini, cade l’accusa di evasione Iva per 14 milioni

A conclusione dell’indagine avviata dalla Guardia di Finanza la Procura ha chiesto l’archiviazione di una parte del procedimento



Per insussistenza dell’ipotesi accusatoria, la Procura della Repubblica di Bolzano ha chiesto l'archiviazione per il secondo filone dell'inchiesta per presunta evasione Iva (per 14 milioni di euro) a carico del gruppo imprenditoriale bolzanino Podini. Sul registro degli indagati erano finiti Stefano Podini (nella foto) e i manager Nicola Loperfido e Hermann Tonner. L’ipotesi di accusa era di omessa dichiarazione al fine di evadere le imposte. A fare partire l'indagine era stato il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, secondo cui gli indagati avrebbero creato una società “esterovestita” (la Enecostrom srl), con sede a Innsbruck, che sarebbe stata priva di struttura e management in Austria. Secondo la Guardia di Finanza, la società avrebbe evaso l'Iva per un valore complessivo di oltre 14 milioni di euro: ma l'Iva è “neutra” per l'impresa e grava unicamente sul consumatore finale. Dunque la mancata applicazione dell’Iva nella fatturazione emessa dalla ditta con sede in Austria (ma considerata a tutti gli effetti italiana) non avrebbe comportato alcun beneficio alla “Enecostrom srl”. Di qui la richiesta di archiviazione che ora dovrà essere vagliata dal giudice delle indagini preliminari.













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Valeria Frangipane

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