«Censura» in arrivo per Pancheri 

Dopo la pesante uscita omofoba del leghista in consiglio comunale, la decisione spetta ai capigruppo



BOLZANO. «Finalmente è chiaro perché non ho inserito nella lista per le elezioni provinciali di ottobre, Kurt Pancheri. Anche chi a suo tempo mi aveva criticato, adesso ha capito. Non è la prima volta che fa certe uscite: non sugli omosessuali, ma comunque inopportune. Come se non bastasse, anche il momento è il peggiore che si potesse scegliere, visto che abbiamo appena concluso un accordo storico con la Svp per entrare in giunta provinciale». Massimo Bessone, commissario della Lega e assessore in pectore nella giunta Kompatscher, è stato tra i primi, venerdì mattina, a prendere le distanze dal capogruppo leghista in Comune che, giovedì sera durante la seduta del consiglio, nell’ambito della discussione sul nuovo regolamento sulla pubblicità, ha dato dei “finocchi agli omosessuali.

La domanda è ora, al di là dell’indignazione generale, cosa succede? Innanzitutto la Lega prenderà provvedimenti: c’è la possibilità che venga sfiduciato come capogruppo?

«Chi fa certe affermazioni - assicura Bessone - a mio avviso, non può rappresentare il gruppo. Comunque per il momento non anticipo nulla, ne discuteremo nei prossimi giorni, all’interno del partito».

Di “spiacevole scivolone” parla il consigliere comunale e deputato del Carroccio Filippo Maturi: «Sicuramente Pancheri non voleva offendere, ma il termine usato è infelice. Ogni decisione però spetta a questo punto al commissario Bessone».

Pur criticando l’uscita del capogruppo, anche Kevin Masocco (Lega) non si sbilancia sulla possibile sostituzione del capogruppo in consiglio: «Stimo molto Pancheri, certo ha sbagliato ad usare quel termine per definire gli omosessuali. Ogni decisione spetta ora ai vertici della Lega».

Del tutto indifferente al polverone sollevato, Kurt Pancheri ostenta stupore davanti all’ondata di indignazione: «Cosa ho detto di tanto grave? Niente. Non volevo offendere nessuno. E comunque “finocchi” è un termine comunissimo. L’altra sera ero alla partita di hockey e le persone che ho incontrato erano tutte d’accordo con me».

Al di là di quelle che saranno le decisioni della Lega, il sindaco Renzo Caramaschi ieri si è consultato con il vicepresidente del consiglio Silvano Baratta, che giovedì sera presiedeva i lavori dell’aula, per vedere cosa si può fare: «Il regolamento - spiega Caramaschi - prevede la censura che è di fatto un richiamo scritto. La decisione, al riguardo, spetta ai capigruppo. Purtroppo quello che è successo è il risultato del degrado della politica degli ultimi anni. Anche i problemi più gravi vengono affrontati a “colpi” di spot e battute».

Chi invece non ritiene necessaria l’adozione di “speciali” provvedimenti è Baratta: «Quella sera ho richiamato il consigliere Pancheri due volte. Continuare a parlarne significa fargli altra pubblicità: purtroppo, sono convinto che gran parte della gente la pensi come lui».(a.m)













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Valeria Frangipane

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