Cocaina sulle banconote Sequestrati 15mila euro 

Protagonisti due imprenditori altoatesini al confine tra Svizzera e Germania L’avvocato Nettis: «Chiunque può aver contaminato il denaro prima di loro»



BOLZANO. Le guardie di frontiera svizzere li hanno fermati per un normale controllo, al confine tra Germania e Svizzera, vicino al lago di Costanza. Loro, due imprenditori altoatesini di 40 e 45 anni, erano tranquilli, convinti di avere tutte le carte in regola per superare senza problemi i normali controlli. Infatti, quando gli uomini in divisa hanno posto loro la classica domanda “qualcosa da dichiarare?”, i due altoatesini hanno spontaneamente tirato fuori il denaro che avevano in tasca: circa 7 mila euro l’uno e circa 8 mila euro l’altro, in banconote di diverso taglio. Al momento di uscire dalla Svizzera è consentito portare con sé un somma massima in contanti di 10 mila euro. Non avrebbero dovuto esserci problemi, insomma. Invece, i problemi ci sono stati. Tanto inattesi quanto grandi. Le guardie di frontiera, infatti, hanno estratto a sorpresa una speciale apparecchiatura che verifica l’eventuale contaminazione delle banconote con la droga. E il risultato è stato purtroppo positivo: sui soldi in possesso dei due imprenditori italiani c’erano tracce di cocaina. Poco male, se non fosse che la legge svizzera prevede il sequestro delle somme “contaminate” e che, per questo, i due altoatesini, anziché sono dovuti tornare a casa con le tasche vuote. Del sequestro è stato subito informata la procura della città di San Gallo, che ha aperto un fascicolo. Sul fronte italiano, invece, i due imprenditori si sono affidati all’avvocato bolzanino Nicola Nettis, che ha accolto quasi con incredulità la notizia del sequestro. «Chiunque può aver contaminato quelle banconote con la cocaina – spiega il legale, pronto a dar battaglia – prima che arrivassero nelle mani dei miei clienti. Mi pare evidente. E sconcerta anche pensare che in una situazione simile si potrebbe trovare chiunque». A sostegno della tesi difensiva non mancano le ricerche scientifiche. Di recente, tanto per citarne una, due ricercatori irlandesi hanno trovato tracce di cocaina su molte banconote in euro durante uno studio sulla contaminazione dei soldi ad opera di droghe. Lo studio è stato realizzato dalla Dublin City University, utilizzando la tecnica della cromatografia/spettrometria di massa su diversi biglietti da 5, 10, 20 e 50 euro. I ricercatori si sono detti sorpresi della percentuale di banconote risultate positive alla cocaina: quasi il 100 per cento delle banconote controllate a caso hanno presentato tracce di cocaina o di eroina. Le banconote in euro, infatti, hanno una componente di cotone che assorbe i residui chimici e questo permette di rendere le analisi estremamente precise. Meglio girare al largo dalla Svizzera, insomma, anche perché i dollari non sono messi molto meglio.













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